nei prossimi giorni sarà presentata in consiglio comunale di palermo una mozione, già sottoscritta da molti consiglieri, sulle piccole e medie imprese, che ha per oggetto la proposta di riduzione dellimposizione fiscale locale in relazione a queste categorie produttive fortemente in crisi. Si tratta di un atto espressione di una collaborazione tra il consiglio comunale e le associazioni di categoria (confartigianato, confcommercio e confindustria), uninterlocuzione nuova, che potrà consentire di affrontare in modo razionale e sistematico le problematiche delle categorie produttive locali.
Palermo, iniziativa in Consiglio comunale: ridurre Tosap, Tarsu e Imu
Nei prossimi giorni sarà presentata in Consiglio comunale di Palermo una mozione, già sottoscritta da molti consiglieri, sulle piccole e medie imprese, che ha per oggetto la proposta di riduzione dellimposizione fiscale locale in relazione a queste categorie produttive fortemente in crisi. Si tratta di un atto espressione di una collaborazione tra il Consiglio comunale e le associazioni di categoria (Confartigianato, Confcommercio e Confindustria), uninterlocuzione nuova, che potrà consentire di affrontare in modo razionale e sistematico le problematiche delle categorie produttive locali.
Lo rende noto il vice presidente vicario del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta. Ritengo dice Nadia Spallitta – che una buona politica, oggi, debba partire dal rilancio delleconomia con i mezzi e con gli strumenti, che le pubbliche amministrazioni hanno a disposizione e che sono necessari per salvaguardare il tessuto vitale che piccole e medie imprese e artigiani rappresentano per lintera collettività .
La crisi – prosegue la vicepresidente del Consiglio comunale – ha determinato la chiusura e la messa in liquidazione di migliaia attività produttive, con ricadute devastanti in termine di ordine pubblico (si pensi a quanti imprenditori in difficoltà si rivolgono agli usurai). Un dramma sociale, con perdite di posti di lavoro, che incide negativamente sulla condizione di interi nuclei familiari.
Per Nadia Spallitta il contenimento delle tasse locali – Tosap, Tarsu e Imu – che a Palermo registrano le aliquote massime, in virtù di scelte della precedente amministrazione comunale, diventa oggi un momento importante per restituire fiducia e dare una boccata dossigeno alla piccola imprenditoria.
La mozione, oltre a prevedere la riduzione delle tariffe locali per le piccole e medie imprese, – sottolinea ancora la vice presidente del Consiglio comunale di Palermo invita lAmministrazione attiva a farsi carico di iniziative rivolte al contenimento anche dellIrap e, in generale, dellimposizione fiscale, dal momento che, a mio avviso, oggi, sono stati in questa materia ampiamente superati i limiti costituzionali che legano tasse e imposte alleffettiva capacità contributiva dei cittadini.
Auspico – conclude Nadia Spallitta – che il provvedimento venga approvato dallintero Consiglio e che si possa dare immediata attuazione a tale iniziativa, recuperando le minori entrate dalla lotta allevasione, dalla graduale eliminazione dei fitti passivi e dei debiti fuori bilancio, interventi che in modo meritorio lattuale Amministrazione sta già portando avanti.
MOZIONE
OGGETTO: Riduzione della pressione fiscale a sostegno delle piccole e medie imprese artigianali e commerciali ed attivazione di un complessivo piano anticrisi a supporto della crescita delleconomia locale.
PREMESSO CHE
La profonda recessione che attanaglia da diversi anni la città di Palermo ha determinato crescenti costi economici e sociali ormai divenuti insostenibili per intere categorie della cittadinanza. Per reagire a questa situazione è necessario ripartire dalle ragioni delleconomia reale, cioè dalle ragioni delle imprese e del lavoro che costituiscono la sola linfa vitale in grado di garantire il futuro di ogni società. Questo significa che politica, istituzioni e forze sociali devono impegnarsi in unazione sinergica volta a condividere la responsabilità di mettere in campo scelte e politiche conseguenti, come recentemente affermato dal Presidente della Repubblica Napolitano: si può avere crescita soltanto attraverso una molteplicità di azioni pubbliche, di impegni di impresa, di forme di mobilitazione delle energie produttive, lavorative e sociali.
Il compito fondamentale delle istituzioni dovrà essere quindi quello di dare impulso, sostenere e sviluppare politiche di rivitalizzazione economica utili ad attivare processi economici capaci di rilanciare lo sviluppo coniugando disciplina fiscale e del bilancio pubblico con le ormai improcrastinabili esigenze di crescita ed equità.
VISTA
-la Deliberazione del Commissario Straordinario n. 40 del 23.03.2012 avente per oggetto: Incremento tariffe tassa per occupazione permanente di spazi ed aree pubbliche (TOSAP nella misura massima prevista dal D.lgs 507/93).
EVIDENZIATO CHE
– Con la suddetta Deliberazione n. 40 del 23/03/2012, la tariffa di cui alla prima categoria della TOSAP PERMANENTE è stata incrementata sino al limite massimo previsto dallart. 44 del D.lsg 507/93, per un importo pari ad 65,590, con conseguente aumento delle misure tariffarie previste per ciascuna categoria e fattispecie impositiva.
– Con il suddetto incremento tariffario si è previsto di introitare un gettito presunto di 866.400
CONSIDERATO CHE
– Da uno studio condotto da Confartigianato, a Palermo alla fine del III trimestre 2012 lArtigianato contava 16.413 imprese.
– Nei primi tre trimestri del 2012 ci sono state 864 iscrizioni e 1.067 cessazioni che hanno generato un saldo negativo di 203 imprese artigiane.
Nel lungo periodo che va dal I trimestre 2007 al III trimestre 2012 le iscrizioni di imprese artigiane sono state complessivamente 5.584 e le cessazioni 7.468, pari ad un saldo negativo di 1.884 imprese artigiane.
– Secondo i dati divulgati da Confcommercio, ciò che più dà il senso della gravità e della pesantezza della crisi a Palermo è rappresentato dal numero delle imprese con procedure concorsuali fallimentari, 2.988, e in stato di liquidazione, 5.231, imprese destinate alla chiusura.
Rischiano di sparire dal nostro tessuto produttivo altre 8.219 imprese, poco più del 10 per cento delle imprese attive che si aggiungeranno a quelle che hanno già chiuso i battenti (1.369) e a quelle che hanno già portato i libri in tribunale (95).
A Palermo il 70 per cento delle imprese giovanili, femminili e di immigrati nate nel 2011 hanno chiuso nel 2012.
Le piccole e medie imprese palermitane rappresentano per numero di addetti circa duecentomila famiglie, quindi, secondo le dichiarazioni del Presidente di Confcommercio, pubblicate su La Repubblica del 29 Gennaio 2013: grazie alle PMI imprese il 16% dei palermitani ha un lavoro, oggi messo e rischio da una situazione drammatica, che tuttavia sembra finora lasciare indifferente, se non a parole, la classe politica”.
RILEVATO CHE
– E divenuto necessario ripensare al sistema di imposizione fiscale dellimpresa evitando di adottare sempre misure a taglia unica, in modo da dare respiro a quelle categorie produttive, come artigiani, piccoli commercianti, ambulanti, addetti ai mercati tipici locali (ad esempio, il Mercato delle pulci o gli antiquari di Piazza Marina), che in ragione dellattuale situazione economica vedono inesorabilmente assottigliarsi i loro volumi daffari.
– Rilevata la necessità di affrontare la battaglia per la ripresa delleconomia locale.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI PALERMO
si impegna e impegna
IL SINDACO, LA GIUNTA E GLI UFFICI COMUNALI
Ad adottare tutti i provvedimenti utili e necessari a dare vita ad una riforma della regolamentazione in materia fiscale che sia realmente equa, e soprattutto finalizzata alla crescita, nel rispetto delle compatibilità di bilancio, secondo le seguenti linee guida:
1. Attivare un piano anticrisi complessivo con la collaborazione delle altre istituzioni e dei soggetti produttivi che amplifichi la portata della Deliberazione di G.M. n. 10 del 28 gennaio 2013 avente ad oggetto: Istituzione tavolo di concertazione per crisi aziendali.
2. Mobilitarsi nei confronti della Regione e del Governo nazionale affinché si impegnino con maggiore incisività a favore del territorio, promuovendo nelle sedi competenti le azioni volte a ridurre limposizione Irap, ad esempio, mediante un progressivo incremento della franchigia ed una progressiva eliminazione del costo del lavoro dalla base imponibile.
3. Ridurre la pressione fiscale sulle piccole e medie imprese, sia commerciali che artigiane, previa revisione degli attuali regolamenti in materia, con sollecita realizzazione dei seguenti punti:
3.1 Rimodulare la Deliberazione n. 40 del 23/03/2012 con cui è stata incrementata la TOSAP sino al limite massimo previsto dallart. 44 del D.lsg 507/93, differenziando laumento delle misure tariffarie previste per ciascuna categoria e fattispecie impositiva, riducendo, in prima istanza, la TOSAP a carico delle micro e piccole imprese, sia commerciali che artigiane in modo da ricondurla nel bilancio di previsione del 2013 ai livelli antecedenti alla suddetta deliberazione.
3.2 Bloccare allaliquota minima di legge, il versamento dellIMU sugli immobili strumentali allattività delle piccole e medie imprese, considerando che si tratta di beni che non rappresentano una forma di accumulo di patrimonio (visto che la Legge di stabilità n. 228 del 24.12.2012 dà al Comune la facoltà di aumentare ma non di diminuire laliquota standard) e, al contempo, promuovere presso il Governo nazionale labbattimento delle aliquote IMU sui suddetti immobili (individuando con apposito regolamento i relativi requisiti), considerato che tali beni subiscono già una tassazione attraverso il loro concorso alla produzione del reddito dimpresa.
3.3 Ridefinire il tributo rifiuti (ex TARSU/TIA ora TARES), strutturando un nuovo sistema tariffario che rappresenti al meglio la reale produzione di rifiuti delle varie categorie economiche e capace di rispondere ai principi comunitari, primo fra tutti quello del “chi inquina paga”.
Sostenere la capacità finanziaria delle imprese
Le PMI e lartigianato hanno sempre più difficoltà di accesso al credito e sempre meno capacità di fronteggiare il loro fabbisogno finanziario.
È quindi necessario:
4.1 Modernizzare il sistema dei pagamenti, dando piena attuazione al dlgs 192/2012, che recepisce la direttiva europea 2011/7/UE sui tempi di pagamento nelle transazioni commerciali con la Pubblica Amministrazione.
4.2 Agevolare laccessibilità al credito attraverso la promozione di protocolli dintesa con la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Palermo, la Provincia di Palermo e gli Istituti di Credito ai fini dello smobilizzo presso gli Istituti di credito firmatari dei crediti vantati nei confronti del Comune di Palermo dalle piccole imprese, artigiane e commerciali locali.
4.3 Regolamentazione dellaccesso al microcredito per lo startup delle PMI commerciali ed artigianali, con particolare attenzione alle nascenti imprese giovanili, femminili e di immigrati.
4.4 Favorire i processi di internazionalizzazione delle imprese promuovendo ladesione alla rete europea per linternazionalizzazione istituita dalla Commissione Europea (http://ec.europa.eu/small-business/index_it.htm).
Tra le più promettenti potenzialità della nostra città su cui investire, la nostra identità occupa sicuramente una delle prime posizioni per laffermazione internazionale dei nostri prodotti e servizi che vanno dunque tutelati e valorizzati con determinazione, ricordando che anche il Turismo è una forma di internazionalizzazione.
4.5 Rinnovare ed ampliare lattività dinformazione sui finanziamenti europei a supporto della piccola e media impresa, con particolare attenzione ai programmi di finanziamento nazionali ed europei volti a favorire la creazione e lo sviluppo delle imprese giovanili, femminili e di immigrati.
TENUTO CONTO CHE
In ragione dellattuale crisi, che investe anche le risorse a disposizione dello stesso Bilancio comunale, ogni intervento potrà essere concretamente realizzato soltanto nel rispetto degli equilibri di bilancio. Sarà pertanto necessario potenziare le azioni di contrasto allelusione e allevasione fiscale come missione inter-istituzionale coinvolgente tutti i livelli di governo. Tuttavia, in un contesto nel quale si rende necessario sollecitare la massima coesione sociale, il fenomeno dovrà essere perseguito in modo sistematico e selettivo:
Ø Il recupero dei proventi derivanti dalla lotta allevasione potrà essere quindi, destinato alla riduzione del carico fiscale, favorendo, di conseguenza, il rilancio delleconomia.
In questo contesto, lobiettivo da perseguire dovrà essere dunque quello di definire un nuovo patto fiscale, sulla cui base stabilire che il gettito derivante dal recupero di risorse evase possa essere destinato ai cittadini e alle aziende,
VISTO
-D.L. n. 203 del 2005, Misure di contrasto all’evasione fiscale e disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria, lart. 1, stabilisce che per potenziare l’azione di contrasto all’evasione fiscale, i comuni hanno titolo ad una quota di partecipazione all’accertamento fiscale pari al 30 per cento delle somme riscosse a titolo definitivo relative a tributi statali.
– D.lgs. n. 23 del 2011 Disposizioni in materia di federalismo Fiscale Municipale, lincentivo economico è stato portato al 50%.
– D.L. 138/2011 Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo, lincentivo è stato poi elevato per il triennio 2012-2014 al 100% delle somme erariali recuperate con il concorso del Comune.
Lincentivo si calcola ora sulle riscossioni intervenute anche in via provvisoria, laddove soggette a procedimenti di contenzioso.
IL CONSIGLIO COMUNALE
si impegna e impegna
IL SINDACO, LA GIUNTA E GLI UFFICI COMUNALI
Ø Ad aderire e dare pronta esecuzione al Protocollo dintesa siglato il 15 giugno 2012 tra la Regione Sicilia, lAnci Sicilia e LAgenzia delle Entrate al fine di impegnarsi, ciascuno nellambito delle rispettive competenze, ad individuare le modalità, gli strumenti e le soluzioni atti a favorire, nel più breve tempo tecnicamente possibile, la concreta partecipazione del Comune di Palermo allattività di recupero dellevasione dei tributi erariali.
Ø E, nellambito di un generale processo virtuoso di contenimento della spesa pubblica, reperire ulteriori risorse attraverso:
– Riduzione della spesa scaturente dai fitti passivi sugli immobili, locati da terzi privati e utilizzati dal Comune (uffici, scuole comunali etc) , ritenendo di poter utilizzare per attività pubbliche il patrimonio immobiliare comunale e, laddove possibile, gli immobili confiscati alla mafia.
– Riduzione della spesa scaturente dalla formazione incontrollata dei debiti fuori bilancio, in applicazione dei principi di legalità e trasparenza, a cui tutti i procedimenti amministrativi devono attenersi, da attuarsi in ossequio ai reiterati inviti della Corte dei Conti a risolvere lannoso problema.