Palermo: il Centro meccanografico dell’ex Banco di Sicilia, chiuso da anni, contiene amianto?

ALCUNI ABITANTI DELLA ZONA, PERALTRO PIUTTOSTO POPOLOSA, MANIFESTANO DUBBI SU UN EDIFICIO CHE SEMBRA ABBANDONATO. NON CI RESTA CHE SEGNALARE IL CASO ALLE AUTORITA’ PER LE OPPORTUNE VERIFICHE

Approfittiamo dell’approfondimento sul problema amianto in Sicilia scritto oggi dal nostro Gabriele Guastella per porre qualche domanda alle pubbliche amministrazioni che operano a Palermo. Tema: un edificio, che sembra abbandonato da qualche anno, che, a parere di un gruppo di abitanti, potrebbe contenere amianto.

L’edificio in questione si trova, naturalmente a Palermo, in via Serradifalco. Si tratta di un edificio che, fino a qualche anno fa, era sede del Centro meccanografico del Banco di Sicilia.

Noi non sappiamo come stanno in effetti le cose. Da giornalisti, raccogliamo le testimonianze di chi abita in zona. Di chi, magari, abitando nei piani alti dei palazzi vicini, potrebbe essere in grado di vedere di che materiale è fatto l’edificio del centro meccanografico dell’ex Banco di Sicilia chiuso ormai da anni.

Ovviamente, non spetta a noi effettuare i controlli: di tali, eventuali controlli si dovrebbero occupare soggetti istituzionali ben più qualificati di noi.

Tra l’altro, precisiamo che questo edificio è chiuso già da tempo. Ed è impossibile accedervi. E, in ogni caso – lo ribadiamo – non spetta a noi entrare per effettuare le verifiche. Noi raccogliamo solo le testimonianze di qualche abitante della zona, che si dice convinto che tale edificio sia stato realizzato – supponiamo tra gli anni ‘70 e ’80 del secolo passato – anche con il ricorso all’amianto.

La supposizione non ci sembra campata in aria, perché in quegli anni l’amianto – oggi può sembrare assurdo, ma era così – entrava in tante case private. E in tanti edifici pubblici. Basti ricordare i tetti di tante abitazioni ed edifici. O i recipienti nei quali veniva raccolta l’acqua.

La nostra, lo precisiamo ancora una volta, non è una denuncia di fatti precisi e circostanziati: anche perché non siamo entrati nell’area dove ha sede l’ex Centro meccanografico dell’ex Banco di Sicilia. Ci rifacciamo ad alcune testimonianze raccolte. E a quello che si vede da fuori.

In effetti – ma la nostra è solo una supposizione – non ci sembra impossibile che tale edificio sia stato realizzato anche con il ricorso all’amianto.

Oggi questo edificio è chiuso. E poiché è dislocato in una zona densamente abitata, qualora – come ci dice qualche abitante della zona – ci fosse amianto, potrebbe essere pericoloso per la salute pubblica. Per gli abitanti della zona – ripetiamo: molto popolosa – e per la presenza, proprio a ridosso dell’edificio in questione, a qualche centinaio di metri, di due scuole.

Un motivo in più per effettuare controlli.

 

 


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