Il tecnico rosanero presenta così la situazione dei rosanero e la prossima gara contro la Roma: «Abbiamo diversi infortuni: in porta favorito Alastra, a sinistra ballottaggio Pezzella-Rispoli. Le scelte che farò saranno funzionali a ogni tipo di gara. I giallorossi sono un’ottima squadra, Spalletti ha portato identità e mentalità»
Palermo, Iachini indica la strada «Ogni partita sarà una verifica»
«Essere tornato non rappresenta una vittoria personale, ho apprezzato molto il gesto del presidente che ha speso delle belle parole nei miei confronti. Arrivo con grandi motivazioni, ma ovviamente bisogna lavorare e conteranno le vittorie sul campo». Beppe Iachini si ripresenta così dopo essere tornato alla guida del Palermo per ricoprire il ruolo che aveva già a inizio stagione: «Sono tornato anche in virtù delle conoscenze che avevo dell’ambiente e della città. Sono molto legato ai tifosi, con loro ci siamo tolti tante soddisfazioni. Bisogna pensare a dare il massimo, per cercare di ottenere prima possibile la salvezza».
La squadra sarà falcidiata da diverse assenze e Iachini si è concentrato soprattutto sul recupero dei giocatori infortunati: «In questi giorni ho avuto dei colloqui prevalentemente con lo staff medico in virtù di alcune problematiche che hanno avuto alcuni giocatori e che non sto qui a elencare. Dobbiamo monitorare queste situazioni a livello lavorativo, in funzione di un loro impiego, successivamente, sul terreno di gioco». Nulla è dunque scontato per quanto riguarda gli uomini che il tecnico manderà in campo: «Le scelte che farò – prosegue l’allenatore – sono funzionali a questo tipo di partita perché la gara successiva sarà differente e quella dopo ancora sarà altrettanto diversa. Questo significa che lavoriamo alla giornata, ci saranno dei monitoraggi continui e frequenti sulle situazioni fisiche dei giocatori e ogni partita sarà una verifica importante. Roma mi permetterà di capire la condizione fisica dei calciatori, ma soprattutto gli aspetti sui quali sarà necessario lavorare ulteriormente».
«In questi giorni – prosegue Iachini – non abbiamo ancora spinto sull’acceleratore dal punto di vista fisico, proprio perché ci sono delle problematiche che in questo momento mi costringono ad andare con i piedi di piombo». Il tecnico poi si sofferma sull’importanza dell’unità di intenti: «Ho sempre sostenuto che le vittorie sono il frutto della collaborazione e del coinvolgimento di tutte le componenti, ovvero quella tecnica, quella societaria e quella della tifoseria. La prima cosa che ho detto ai ragazzi è stata quella di resettare tutto, per cercare di riprendere la metodologia di lavoro che avevamo prima, dando il massimo in ogni partita e provando a fare più punti possibili per migliorare». Per quanto riguarda il modulo, invece, si profila un ritorno alle origini, con la difesa a tre: «Durante la mia gestione abbiamo sempre monitorato più situazioni tattiche, sia con la difesa a tre, sia con quella a quattro. Bisogna ripartire dalle certezze, la difesa a tre è qualcosa che i giocatori hanno metabolizzato anche in passato, quindi tutto verrà automatico. Abbiamo comunque ancora due allenamenti e cercheremo di valutare ancora la situazione».
In porta mancherà Sorrentino, infortunatosi contro il Torino e che ne avrà per circa un mese. Secondo Iachini, però, il Palermo può contare su valide alternative: «Alastra è un po’ più pronto rispetto a Posavec perché ha fatto più allenamenti e dunque è in leggero vantaggio. Anche in questo caso monitoriamo la situazione perché il croato ha comunque alle spalle diversi campionati, però è reduce da un infortunio. Alastra ha dimostrato personalità, è un ragazzo sul quale puntiamo. I ragazzi avranno una grande vetrina e opportunità per mostrare le loro qualità e far vedere che il lavoro fatto con il preparatore dei portieri ha dato i suoi frutti». Il Palermo dovrà correre ai ripari anche sulla fascia sinistra, dove si è registrato l’infortunio di Lazaar: «Non mi sono mai fatto condizionare dall’età, per questo per me Pezzella e Rispoli partono alla pari. Chi è andato è andato, chi è rimasto è rimasto: siamo questi e con questi effettivi dobbiamo cercare di ottenere il massimo. È inevitabile che con Pezzella sia in ballottaggio un giocatore che è un destro naturale come Rispoli. Quest’ultimo ha avuto qualche problemino fisico e anche con lui stiamo valutando la sua situazione, però al momento partono alla pari. Lazaar ha avuto un trauma contusivo a tibia e perone, potrebbe star fermo una, due o tre settimane».
Il tecnico di Ascoli Piceno si è poi soffermato sugli innesti arrivati durante il mercato di gennaio: «Balogh e Cristante sono dei ragazzi molto giovani. Anche su di loro stiamo cercando di portare avanti un certo tipo di discorso, ma dobbiamo ricordare che arrivano da un calcio diverso e da Paesi diversi. Ci siamo soffermati anche con loro per trovare un filo logico e per seguire un certo tipo di percorso. Bisognerà valutare anche con loro determinate situazioni». In rosa, però, è tornato anche una vecchia conoscenza di Iachini, quel Bentivegna che lo stesso tecnico fece esordire in serie A: «Bentivegna è un giocatore che è ritornato dopo la parentesi al Como. La scorsa estate avevamo deciso di cederlo in prestito per metterlo in condizione di esprimersi con continuità. Adesso è tornato, ma ci sono anche giocatori come Balogh e altri. Non ci saranno preclusioni se un giocatore dimostrerà di stare meglio di un altro. Bisognerà comunque valutare caso per caso, perché abbiamo un calendario importante, con delle partite decisive e fondamentali. La mia stima nei confronti del ragazzo resta intatta e mi va riconosciuta: sono stato io a farlo esordire in A e l’ho anche portato in ritiro per svolgere la preparazione».
Iachini ha poi speso parole d’elogio per la Roma, prossima avversaria dei rosa, e per il tecnico Luciano Spalletti, considerato tra i migliori in Italia. «La Roma – afferma il tecnico rosanero – era una squadra già forte e a gennaio si è potenziata con arrivi del calibro di Perotti ed El Shaarawy. Conosco Spalletti, sono stato un suo giocatore: lo considero uno dei migliori allenatori in assoluto nel panorama calcistico nazionale, ha sempre dato un’identità e una fisionomia alle sue squadre, imprimendo un certo tipo di mentalità. Anche contro il Real Madrid, in Champions, ho visto che la sua squadra è cresciuta molto a livello fisico. Si vede già l’impronta del nuovo allenatore». Prima di lasciare la sala stampa, però, l’allenatore di Ascoli Piceno tiene a ribadire un concetto fondamentale: «Sono tanti gli aspetti che dobbiamo valutare, bisogna intervenire con intelligenza e con tanto cervello. Questo è un momento molto delicato e conta solo ed esclusivamente il bene del Palermo. Ogni partita – conclude Iachini – sarà una verifica importante che ci permetterà di valutare tutti gli elementi in funzione delle gare successive».