Il direttore sportivo rosanero parla in conferenza stampa dopo la pesante sconfitta col Napoli. Il leitmotiv è sempre la mancanza di una punta centrale, ma lui non ci sta: «Dobbiamo andare avanti con i giocatori che abbiamo»
Palermo, Faggiano fa da scudo alla squadra «Servono ambiente unito e fiducia nei ragazzi»
«La linea guida è quella di escludere, di intervenire sugli svincolati, ma il mio lavoro è quello di stare sempre attento, con le antenne dritte. Abbiamo Trajkovski e Quaison fuori, due pedine importanti per il gioco della squadra». Parole e musica di Daniele Faggiano. Il direttore sportivo del Palermo ha incontrato la stampa al Tenente Onorato di Boccadifalco, escludendo ancora una volta la possibilità che la società intervenga sul mercato degli svincolati per completare il reparto offensivo. Non si è parlato di questioni societarie, «perché non so nulla – ha dichiarato il ds che ha poi proseguito con una punta d’ironia – Per fortuna molti giocatori sono stranieri e non vengono distratti da queste situazioni. In loro ho sempre visto voglia di lavorare».
L’ex uomo mercato del Trapani arrivato a Palermo alla fine di luglio parla a tutto tondo e non rinuncia a soffermarsi sul mercato, tentando di spiegare come si è mossa la società fino all’ultimo giorno utile: «Abbiamo provato fino alla fine a prendere una punta centrale, ma adesso siamo questi e siamo contenti. L’ambiente deve essere unito, i ragazzi sono forti e bisogna dargli fiducia. Da quando sono arrivato io, però, la fiducia non si è mai avvertita». I rosa, dunque, non interverranno sul mercato fino a gennaio. Il perché è presto spiegato: «Uno svincolato – prosegue Faggiano – è sempre un punto interrogativo, prendere tanto per prendere non vale la pena. Spero che Nestorovski faccia bene e che smentisca gli scettici. I gol, per me, li può fare anche tutti Rispoli, l’importante è fare punti». I nomi, anche per il mese di gennaio, saranno sempre gli stessi, ma su qualcuno il ds si tiene abbottonato: «C’è qualche nome che non è ancora uscito, ma me lo tengo per me».
Lo 0-3 interno con il Napoli è stata una batosta pesante, ma Faggiano non fa drammi: «Se i partenopei non arrivano primi, devono arrivare secondi. Di tempo ne abbiamo avuto poco, è cambiato l’allenatore e De Zerbi ha una mentalità diversa da Ballardini. Inoltre, la scorsa settimana abbiamo avuto il deficit delle Nazionali, con alcuni giocatori che sono rientrati addirittura venerdì». Proprio il rapporto con il nuovo tecnico è stato uno degli aspetti su cui il ds si è soffermato: «Con De Zerbi c’è un confronto giornaliero. Io per mia abitudine non chiedo mai la formazione, perché faccio fatica a tenermi le mie opinioni per me e non voglio condizionare l’allenatore». Si torna poi a parlare inevitabilmente di mercato e degli uomini che potrebbero servire all’ex tecnico del Foggia per attuare la sua filosofia di gioco: «De Zerbi è venuto qui sapendo che la rosa era quella e che non la potevamo cambiare».
Una battuta Faggiano l’ha dedicata anche a Balotelli, dato vicino al Palermo durante l’ultima sessione di mercato, ma finito poi al Nizza: «Ha esordito con una doppietta? Una rondine non fa primavera, ma lui non aveva bisogno di andare lì per dimostrare la sua qualità. Qui avrebbe potuto infiammare un popolo intero». Di mercato in uscita si è parlato poco, ma De Zerbi ha recentemente dichiarato che punterà su Gonzalez, dato per partente da tutti: «Il lavoro del direttore sportivo – precisa Faggiano – è anche quello di entrare nella testa del giocatore. Non volevamo svendere Gonzalez, io ho parlato con lui e il ragazzo era più che convinto di restare. È una persona seria che tiene al Palermo». Infine il ds ha voluto fare un invito a remare tutti dalla stessa parte: «Io vedo che il Palermo dà l’intero incasso in beneficenza, mentre la Sampdoria dà il dieci per cento e ne parlano tutti. Da noi si parla sempre dell’attaccante che manca. Un plauso a tutto lo stadio perché non ho sentito fischi, anzi il pubblico ha supportato i ragazzi. Se parliamo sempre dell’attaccante, non diamo fiducia a quelli che abbiamo».