Palermo, è davvero l’ultima spiaggia Contro la Samp rosa costretti a vincere

Il 9 maggio 2010 le due squadre furono protagoniste, al Barbera, di un vero e proprio spareggio per la qualificazione in Champions League. Sei anni dopo, Palermo e Sampdoria giocano per un obiettivo totalmente diverso: la salvezza. Differente la situazione di classifica delle due compagini: mentre i blucerchiati (a 40 punti con il Bologna) sono ormai tranquilli pur non avendo ancora la certezza matematica del traguardo, per i rosanero la partita di domani valida per la terzultima giornata di campionato (fischio di inizio ore 15) è un’ultima spiaggia. L’ennesima gara da «dentro o fuori». Gli uomini di Ballardini, terzultimi con 32 punti, non hanno alternative: per alimentare ancora le speranze di salvezza saranno costretti a conquistare l’intera posta in palio. Un successo, con ogni probabilità, consentirebbe ai rosa di agganciare a quota 35 il Carpi impegnato a Torino contro la Juventus fresca vincitrice dello scudetto e giocarsi tutto nelle ultime due giornate sperando nei passi falsi della diretta concorrente. Il piano d’azione è chiaro ma l’efficacia di questo piano dipende, ovviamente, dal un’affermazione contro la formazione di Montella. Un risultato diverso dalla vittoria suonerebbe come una condanna definitiva.

In partite come quella di domani, di solito, il fattore campo può essere determinante ma, paradossalmente, anche su questo fronte il Palermo dovrà percorrere una strada in salita. Al Barbera potranno accedere solo gli abbonati. L’ordinanza del Tar (che ha respinto il ricorso del club di viale del Fante) ha confermato il decreto del prefetto «condannando» i rosanero per motivi di ordine pubblico a giocare una sfida fondamentale in chiave salvezza senza una grossa fetta di pubblico. Certo, uno stadio con 10 mila spettatori non è un impianto a porte chiuse ma resta l’anomalia di un provvedimento restrittivo che, oggettivamente, penalizza i padroni di casa. Che, ancora una volta, dovranno trovare al proprio interno le risorse tecniche e caratteriali per superare l’ostacolo.
Il prezioso successo ottenuto a Frosinone ha dato fiducia al gruppo e ha reso più consistente la corazza con la quale la squadra si sta preparando a «combattere» per la propria sopravvivenza. «Domani mi piacerebbe rivedere lo stesso atteggiamento, la stessa attenzione e la stessa disponibilità mostrata dalla squadra nell’ultima partita – ha sottolineato Ballardini – so che possiamo giocare meglio ma bisogna tenere conto della nostra situazione critica. In ogni caso, serviranno cervello, cuore, gamba oltre alla qualità che ha ogni giocatore». Uno stadio con una porzione ridotta di tifosi potrebbe incidere sulla prestazione. «Dispiace anche perché i tifosi palermitani non sono violenti. Mi dispiace soprattutto perché la squadra domani darà tutto e quando una squadra dà tutto il pubblico ti sostiene. Vogliamo fare una grande partita».

Contro la formazione blucerchiata in cui giocano diversi ex (spicca la presenza dell’ex capitano rosanero Barreto), Ballardini sembra orientato a prendere spunto dalla gara vinta al Matusa e riproporre lo schieramento con la difesa a tre (3-4-1-2). Al posto dello squalificato Gonzalez è pronto Goldaniga la cui candidatura, tuttavia, è insidiata da Vitiello, al rientro dopo la squalifica assieme a Struna. Da sciogliere alcuni nodi: sull’out sinistro di centrocampo c’è un ballottaggio Morganella-Lazaar. In attacco, Quaison e Trajkovski sono in corsa per una maglia in un fronte offensivo impreziosito da Vazquez (regolarmente a disposizione pur avendo svolto nei giorni scorsi un lavoro individualizzato) e Gilardino. In mediana, Maresca verso la conferma.


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