L'ultimo confronto al Barbera è datato 24 novembre 2012, in A. Sono tredici, in gare ufficiali, i precedenti nel capoluogo a partire dalla fine degli anni Novanta. Unica vittoria degli etnei il netto 4-0 con cui si imposero nel 2009, una risposta alla regola del cinque fatta valere in precedenza dai rosanero
Palermo-Catania, la sfida torna dopo otto anni Zoom sul derby tra curiosità, cifre e amarcord
L’infinito? E’ un otto sdraiato ma, in relazione al derby Palermo-Catania, può essere rappresentato anche da un otto ‘regolare’. Otto, che sembra appunto un’infinità come gap temporale, sono gli anni trascorsi dall’ultima sfida al Barbera tra rosanero ed etnei. Il palcoscenico era la serie A, cartolina ormai sbiadita nell’album dei ricordi di entrambe le società costrette, a causa delle rispettive vicissitudini, a ripartire dal basso e a cercare adesso in un nuovo contesto – la serie C – le risorse necessarie per tornare gradualmente nell’élite del calcio nazionale. Il 24 novembre 2012 si imposero i rosanero per 3-1 grazie ad un gol di Miccoli e a una doppietta di Ilicic (per gli ospiti a segno Lodi), estremità di un segmento, quello dei precedenti tra Palermo e Catania nel capoluogo siciliano a partire dalla fine degli anni Novanta, introdotto nella stagione 1999/2000 dal 2-2 nei sedicesimi di finale di Coppa Italia di C e dall’1-1 in campionato (a segno, come in Coppa, sia Manca che Lugnan, attaccante che – a proposito di curiosità legate al derby – come Caserta ha lasciato la sua firma con entrambe le maglie). Sono tredici, in gare ufficiali, i precedenti a Palermo negli ultimi venti anni con un bilancio di sei vittorie dei rosanero, sei pareggi ed un successo degli etnei. Che al Barbera trionfarono l’1 marzo 2009, in A, con un netto 4-0 grazie ai gol di Pablo Ledesma, Morimoto, Mascara (che sorprese il portiere Amelia con una parabola da 40 metri) e Paolucci.
E’ una ferita ancora aperta per il popolo rosanero e per il Palermo che tuttavia, visitando la galleria dei derby casalinghi del passato più o meno recente, ha gli elementi per reggere l’affronto ricevuto facendo valere la ‘regola del cinque’, numero che ha fatto da trait d’union in tre affermazioni ottenute in tutte e tre le categorie del professionismo: il 5-1 in C1 nel campionato 2000/2001 (doppiette di Cappioli e La Grotteria e rete di Elia per i padroni di casa, gol della bandiera firmato Cicconi per i rossoazzurri), la vittoria per 5-0 della stagione 2003/04 tra i cadetti culminata con la storica promozione in serie A (Antonio Filippini, Biava, due volte Toni ed Emanuele Filippini i marcatori della goleada rosanero) e il successo per 5-3 in serie A datato 20 settembre 2006: etnei in vantaggio con il palermitano Corona prima del pareggio del concittadino Giovanni Tedesco e del sorpasso con il momentaneo 2-1 di Simplicio. Il pari di Mascara (complice una clamorosa papera del portiere Agliardi, migliore in campo tre giorni prima all’Olimpico di Roma in occasione del successo per 2-1 dei rosa contro la Lazio) ha dato poi il là ai fuochi di artificio sparati in campo dalle reti dei padroni di casa di Corini su rigore, Amauri e Barzagli oltre all’acuto allo scadere di Spinesi.
Nell’elenco delle particolarità riconducibili al derby, inoltre, è curioso il fatto che, sulla falsariga del match in programma lunedì sera, tre degli ultimi quattro derby a Palermo si sono giocati nel mese di novembre. E’ accaduto nella stagione 2009/10 (1-1 con reti di Migliaccio e Martinez nell’ultima partita del breve ciclo rosanero targato Zenga), nel 2010/11 (3-1 per il Palermo con tripletta di Pastore; per gli etnei a segno l’ex di turno Terlizzi) e infine nel campionato di A 2012/13. L’ultimo ‘Derby di Sicilia’ in ordine temporale, appuntamento nel quale l’amministratore delegato Pietro Lo Monaco, che in passato aveva già esultato in qualità di dirigente rossoazzurro, si tolse la soddisfazione in quella circostanza di vincere sull’altra sponda.