Il ventitreenne centrocampista che il club rosanero ha acquistato a titolo definitivo dal Sassuolo ha giocato in passato in terza serie e sa cosa serve per potersi imporre in questa categoria. Ecco il suo biglietto da visita: «Sono uno che ha gamba e qualità». Il presidente Mirri, intanto, chiede al governatore della Sicilia la riapertura del Barbera al pubblico
Palermo, Broh si cala subito nel clima della serie C «Dovremo essere pronti a fare la guerra contro tutti»
E’ un centrocampo totalmente diverso da quello della passata stagione in serie D. Con Martin che (a quanto pare) in questo momento parte dalle retrovie e con diversi volti nuovi. Uno degli effetti del vento del cambiamento che nelle scorse settimane ha investito la linea mediana del Palermo è l’arrivo di Jérémie Broh, italo-ivoriano di ventitré anni che il club rosanero ha acquistato a titolo definitivo dal Sassuolo: «Sono abituato a giocare più che altro in un centrocampo a tre ma posso esprimermi anche in una linea a due e anzi l’anno scorso una delle mie migliori partite l’ho disputata proprio con quest’ultima formula – ha ammesso in sede di presentazione alla stampa il neo-acquisto rosanero – mi ritengo un centrocampista con buona gamba e in grado di dare un contributo anche in termini di qualità. Giocatori ai quali mi ispiro? Ho diversi modelli come ad esempio Clarence Seedorf o il Pogba della Juventus che giocava da mezzala e che lasciava il segno con i suoi inserimenti. Una delle mie principali prerogative – ha aggiunto – è la progressione palla al piede, soprattutto sugli sviluppi delle ripartenze».
Broh, che ha firmato un contratto triennale e che a causa delle tempistiche legate al rispetto dei protocolli sanitari è arrivato nel capoluogo siciliano con qualche giorno di ritardo rispetto alla definizione della trattativa, negli ultimi due anni ha giocato in B (a Padova e a Cosenza) ma conosce anche la C avendola frequentata in precedenza con le maglie di Pordenone e Sudtirol. Motivo per cui sa che ricetta serve, in questa categoria, per preparare un piatto all’altezza delle aspettative: «Per fare bene e vincere servono assolutamente umiltà e fame. Conoscendo il blasone del Palermo i nostri avversari disputeranno contro di noi la partita della vita e noi dovremo essere pronti a fare la ‘guerra’. Palermo occasione per dare slancio alla mia carriera? Quando è arrivata l’offerta l’ho presa subito in considerazione. Palermo è come Bari, si tratta di realtà molto importanti e per le quali non c’è bisogno di riflettere troppo. Si accettano senza esitazioni. Ho un ricordo legato al Palermo – prosegue – ero al Barbera con la maglia del Padova due anni fa e ricordo che lo stadio era una bolgia. Anche da avversario ho provato una bella emozione. Le mie condizioni? Non sono ancora al cento per cento ma sarà il mister a fare le sue valutazioni. Non sono partito per Teramo perché avevo bisogno di qualche giorno in più per la preparazione. Ho visto la partita e abbiamo perso contro una squadra che stava meglio fisicamente e che rispetto a noi aveva il ritmo partita. E’ arrivata una sconfitta ma niente allarmi».
Il Palermo, che sul fronte mercato ha ufficializzato anche l’acquisto in prestito annuale dal Torino dell’attaccante classe 2000 Nicola Rauti, si è rivolto nel frattempo al presidente della Regione, Nello Musumeci. Il presidente Dario Mirri ha scritto una lettera al governatore della Sicilia chiedendo «al fine di evitare distorsioni della concorrenza ed alterazioni delle competizioni» la riapertura del Barbera al pubblico per le prossime gare di campionato in numero proporzionato alla capienza dell’impianto. L’imprenditore palermitano, contestualmente, ha assicurato che dal punto di vista organizzativo verrebbero rispettate tutte le misure previste dai protocolli anti-Covid per garantire la disputa dell’evento in piena sicurezza.