Al Comune di Palermo arriva il bilancio messo a punto dal commissario straordinario, Prefetto Silvia Latella (nella foto sotto). L’obiettivo sembra essere uno: evitare il dissesto finanziario per poi passare la ‘patata bollente’ al nuovo sindaco della città che, di fatto, si andrà a sedere su una ‘polveriera’.
Un caso su tutti: la Gesip. E’ la società creata nei primi anni del 2000 dal centrodestra (da tutto il centrodestra e non dal solo allora sindaco Diego Cammarata). Nella proposta di bilancio made in Latella vengono stanziati un milione e 400 mila euro: quanto basta per arrivare a fine maggio. Toccherà al nuovo sindaco evitare – sinceramente non capiamo come – che i mille e 800 dipendenti della Gesip non blocchino Palermo ad inizio della stagione estiva (ricordiamo che ai dipendenti dell Gesip il contratto è scaduto il 31 marzo).
Intanto il consigliere comunale Alberto Mangano contesta il metodi e, forse, anche il merito. Ho chiesto al Presidente Campagna (Alberto Campgna, Pdl, presidente del Consiglio comunale di Palermo ndr) – afferma Mangano – di convocare con la massima urgenza la conferenza dei capigruppo per incontrare la dottoressa Latella e il ragioniere generale per discutere preventivamente del bilancio che verrà portato in Consiglio comunale per la sua definitiva approvazione. Non accetteremo bilanci ingessati sottolinea il consigliere comunale – perché la drammatica situazione in cui versa Palermo ha bisogno di trovare delle risposte immediate che diano respiro ai cittadini. E vero che il bilancio – continua Mangano – richiederà ai palermitani, ancora una volta, di fare enormi sacrifici, ma non si può chiedere limpossibile. Siamo in una continua emergenza e bisogna fronteggiare i bisogni di quelle fasce della popolazione già ampiamente provate durante gli anni dellamministrazione Cammarata. Chiederò pertanto alla dottoressa Latella conclude il consigliere – di trovare, per quanto possibile, quelle risorse per garantire i servizi essenziali alla città.
In effetti il commissario ha già trovato un po’ di risorse per i servizi sociali essenziali: quasi 4 milioni di euro. Rispetto a quanto fatto dalle passate giunte comunali di centrodestra, che avevano quasi azzerato questa voce di bilancio, è un grande passo in avanti. E poi?
Con le nuove imposte – raddoppio dell’addizionale Irpef e Imu – il Comune contava di incassare circa 192 milioni di euro. Ma sull’Imu, a quanto pare, ci potrebbe essere uno stop del governo nazionale. O quanto meno, una riduzione al minimo dell’aliquota. Cosa, questa, che costringerà il Comune a rivedere le previsioni di entrate. D’altronde, è impensabile scaricare sui cittadini i costi del malgoverno. Di sicuro c’è che verranno aumentate la Tosap (tassa per l’occupazione del suolo pubblico) e l’imposta comunale sulla pubblicità.
sulle Municipalizzate lo scenario non è molto chiaro. Il nuovo bilancio prevede uno stanziamento di 235 milioni di euro. Ma non si capisce se verrà fatta chiarezza sui debito delle società municipalizzate (e sui crediti delle stesse società: l’Amat, per esempio, è creditrice di cospicue somme dal Comune, mentre l’Amia aspetta ancora i soldi dei Comuni che hanno conferito i rifiuti a Bellolampo).
Si prevede una stretta sui debiti fuori bilancio. Per quest’anno dovrebbero sfiorare i 30 milioni di euro. Sono previste sanzioni per i funzionari che li autorizzeranno.
E’ stato fatto un po’ d’ordine nel personale. I dipendenti del Comune di Palermo non sono 10 mila, ma 8 mila e 868. Per pagare gli stipendi lo stanziamento ammonta a 280 milioni di euro. Sono state bloccate le assunzioni a tempo determinato e indeterminato. Ed è stata bloccata a che la mobilità in entrate. Stop anche alle consulenze esterne. In pratica, tutto il contrario di quello che ha fatto in dieci anni il centrodestra che ha amministrato la città.
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