Palermo: approvato il piano tariffario dell’Amap dall’assemblea territoriale idrica

È stata approvata la nuova articolazione tariffaria proposta dall’Amap all’assemblea territoriale idrica di Palermo, presieduta dal sindaco del capoluogo siciliano, Roberto Lagalla, assieme ai sindaci della città metropolitana di Palermo. La proposta tariffaria è stata elaborata, dalla segreteria tecnica amministrativa dell’Ati con l’Amap, gestore unico dell’Ato idrico di Palermo, secondo il sistema definito dall’Ente di regolazione nazionale Arera, e mira a garantire «un’equa distribuzione dei costi e un servizio efficiente su tutto il territorio gestito».

«L’emergenza idrica di questo periodo ha imposto un atto di alta responsabilità mirato all’approvazione di un Piano degli investimenti che tende maggiormente, rispetto al passato, a superare le criticità infrastrutturali e storiche che altrimenti non verrebbero mai superate, compromettendo il miglioramento nei servizi» spiegano da Amap. Il passaggio preliminare di tutto ciò era proprio l’approvazione del nuovo piano tariffario.

«Da oggi – ha dichiarato il sindaco Lagalla – Amap dovrà muoversi nell’unica direzione tracciata dal Piano industriale che parla di investimenti nel territorio per migliorare le infrastrutture e ottimizzare la qualità del servizio. Un’azione che sappiamo essere già programmata, ma che oggi l’emergenza idrica rende di immediata attuazione. Si tratta di investimenti che mirano anche a dire basta a perdite consistenti di risorsa idrica dalle reti».

L’amministratore unico di Amap, Giovanni Sciortino, ha sottolineato come «le parole del sindaco Lagalla rappresentino uno stimolo a fare dell’Amap un punto di riferimento tra le società di servizi del territorio, in un momento storico in cui bisogna sapere gestire le difficoltà del presente e progettare il futuro. È doveroso ringraziare i sindaci del l’area metropolitana che hanno dimostrato di avere una visione proiettata nel futuro, una prova di grande maturità a tutto vantaggio delle comunità da loro amministrate».

La proposta tariffaria approvata rappresenta, di fatto, il primo atto del Piano industriale con il quale sono state poste le basi per l’attuazione degli impegni gestionali imposti da Arera e affidati ad Amap. A causa dello stato diffusamente precario, le infrastrutture presenti nel territorio gestito necessitano di ingenti investimenti sostenibili soltanto con l’apporto di finanziamento pubblico, ad integrazione delle risorse di Amap provenienti dalla tariffa.

«Al fine di gravare al minino sull’utenza – spiegano dall’azienda – è stata effettuata una modulazione dell’adeguamento dei corrispettivi nel primo biennio (2024 – 2025), con un incremento di circa il 7 per cento l’anno, pur avendo l’Amap subìto un repentino aumento dei costi dell’energia e dovendo registrare un considerevole incremento del volume degli investimenti anche in previsione, entro il 2026, dell’ampliamento sino a 60 Comuni da gestire rispetto agli attuali 48»..

L’articolazione tariffaria approvata si colloca, in termini sia di spesa annua che di tariffa unitaria, al di sotto sia della media nazionale (-9 per cento), che di quella applicata nel Sud Italia (-10 per cento), ed è decisamente inferiore di quella applicata nel centro Italia (-30 per cento), con un incremento medio del 5,97 per cento l’anno, inferiore a quello già registrato mediamente in Italia nel precedente periodo (6,25 per cento l’anno).

L’Ati Palermo e le strutture di controllo a ciò preposte vigileranno sull’operato di Amap per garantire la piena attuazione del Piano degli investimenti e il conseguente miglioramento dei servizi. Amap, dal canto suo, continuerà “nell’impegno sino ad ora profuso nell’aumentare efficienza e competitività sul mercato, anche al fine di garantire la massima partecipazione ai bandi per l’assegnazione di nuovi fondi pubblici mirati alla realizzazione di ulteriori infrastrutture”


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