Palermo, ancora affari sui centri commerciali?

Un nuovo centro commerciale dalle parti dell’ospedale ‘Cervello’? La notizia è alquanto strana, anche perché tra le emergenze di del capoluogo dell’Isola, tra bilancio in ‘rosso’, Gesip, rifiuti e via continuando – non ci sembra fondamentale quella di dare ancora spazio alla grande distribuzione organizzata. Anche alla luce del fatto che proprio nella zona Nord della città, proprio di recente, dalle parti del velodromo, ha aperto i battenti il nuovo centro commerciale di Maurizio Zamparini.

Sempre da quelle parti, poi, c’è un altro centro commerciale, e precisamente a Carini. Mentre un terzo centro commerciale – il centro Olimpo – ha chiuso di recente. Eppure all’ordine dl giorno del prossimo Consiglio comunale di Palermo andrà in discussione una proposta di delibera che ha per oggetto l’adozione del Piano particolareggiato in zona D2, denominato via Trabucco (la via dell’ospedale ‘Cervello’ per i palermitani).

Si tratta di un provvedimento attuativo del vigente Piano regolatore generale (Prg) approvato nel 2002. Secondo le previsioni dell’atto deliberativo, l’area dovrà essere destinata a zona commerciale e industriale.

“L’atto sembra un po’ tardivo – dice Nadia Spallitta, vice presidente vicaria dell’assemblea di sala delle Lapidi, il luogo dove si riunisce il consiglio comunale di Palermo -. Il provvedimento prevede, infatti, circa 2 milioni di euro per espropriazioni. Sennonché i vincoli preordinati all’esproprio sono scaduti da anni, e non risulta dagli atti che gli stessi siano stati reiterati”.

“In casi di questo genere – precisa Nadia Spallitta, che nella vita fa l’avvocato – la giurisprudenza del Tar e del Consiglio di Stato ha sancito l’illegittimità dei provvedimenti amministrativi, se adottati in presenza di vincoli scaduti. Da questo punto di vista esprimo perplessità sull’atto, e chiederò in Aula agli uffici uno specifico parere sulla questione”.

Fine delle perplessità? Nient’affatto. Il provvedimento potrebbe essere il primo di una lunga serie di atti in itinere riguardanti altrettanti Piani particolareggiati, circa 30, previsti dal vigente Prg e mai adottati.

La delibera non convince Nadia Spallitta. Che spiega: “Dal momento che è già stato avviato l’iter di revisione del Piano regolatore generale, probabilmente anche le previsioni relative ai Piani particolareggiati (che nella fattispecie prevedono anche centri direzionali commerciali), nel rispetto ovviamente dei diritti dei cittadini, dovranno essere tutte rivisitate all’interno di un ragionamento organico e sistematico, che tenga conto anche dell’attuale stato di fatto – notevolmente modificato negli ultimi dieci anni – nonché, per quanto riguarda la fattispecie in esame, dell’effettiva necessità di aree commerciali e industriali soprattutto in questa zona (tra l’altro limitrofa all’ospedale ‘Cervello’)”. (a sinistra, il centro commerciale ‘Conca d’oro’ di Palermo, foto tratta da tangenzialedipalermo.wordpress.com)

“Ritengo che sull’atto sia opportuno un approfondimento – aggiunge il vice presidente vicario di Sala delle Lapidi – anche al fine di evitare azioni legali che vedrebbero probabilmente vittoriose le ditte espropriande, essendo scaduti i vincoli espropriativi, con conseguente rischio di danni a carico dell’Amministrazione comunale. Per cui proporrò in Consiglio comunale di riesaminare il provvedimento e di verificarne la conformità con le linee guida – da poco approvate dalla Giunta municipale – relative alla revisione del Prg”.

In altri termini, la presentazione di strumenti attuativi – Piani particolareggiati, programmi costruttivi, lottizzazioni – tutti esecutivi di uno strumento urbanistico che deve invece essere modificato, mal si concilia, sotto il profilo logico, con la necessità di una revisione organica e generale dello stesso strumento urbanistico.

 

 


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