Palermo, ai Ciaculli il grande business dell’Aldilà

FA DISCUTERE LA SCELTA DI REALIZZARE UN CIMITERO NELL’ULTIMO LEMBO DI CONCA D’ORO SFUGGITO AL CEMENTO DI CIANCIMINO E LIMA. PER GIUNTA PER FARE UN FAVORE NON ALLA CITTA’, LA DENUNCIA DEL VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE, NADIA SPALLITTA

Com’era prevedibile, dopo l’approvazione del Piano triennale delle opere pubbliche da parte del Consiglio comunale di Palermo, si accende lo scontro tra le forze politiche.

Il nostro giornale, già da tempo, ha anticipato i temi oggetto di profonde diversità di vedute non tra maggioranza e opposizione – perché nella italiana, ormai, da Roma alla Sicilia, è praticamente impossibile capire chi sta al Governo e chi all’opposizione – ma tra chi privilegia gli interessi privati e chi, invece, privilegia l’interesse pubblico.

Uno dei pochissimi consiglieri comunali di Palermo che, nei fatti, difende l’interesse pubblico è Nadia Spallitta. Che, non a caso, ha denunciato il fatto, non esattamente secondario, che tanti provvedimenti esaminati e approvati dall’attuale Consiglio comunale – a cominciare dal Piano triennale delle opere pubbliche – non sono altro che ‘cascami’ della passata Giunta di Diego Cammarata. E’ il caso del contestatissimo, nuovo cimitero di Ciaculli.

“La città di Palermo – dice Nadia Spallitta – ha tra le sue emergenze anche quella drammatica dei cimiteri, ma dubito fortemente che questo problema possa risolversi, costruendo un cimitero totalmente gestito da privati, come quello localizzato nel Parco della Conca D’Oro a Ciaculli, previsto dal Piano triennale delle opere pubbliche, che è stato approvato dal Consiglio comunale. Anzi questo intervento, il cui costo è di circa 44 milioni di euro, determinerà, a mio avviso, un ulteriore aggravio di spese per i cittadini, che non potranno godere di un servizio pubblico, come tale più economico in questo settore essenziale’’.

“E’ chiaro , infatti – prosegue il vice presidente vicario di Sala delle Lapidi – che il concessionario privato recupererà scaricando sugli utenti le ingenti somme investite per realizzare l’opera. Senza considerare che aumenterà notevolmente il valore espropriativo dei terreni dell’area di impianto del nuovo camposanto, dato che i vincoli sono scaduti da anni e una loro proroga implica un’indennità aggiuntiva, che verosimilmente i gestori privati faranno ricadere ancora una volta sui cittadini-utenti”.

“Quest’opera, secondo il mio punto di vista – continua Nadia Spallitta – è in contrasto con le linee guida al nuovo Piano regolatore generale della città e con la dichiarata volontà dell’Amministrazione di salvaguardare il nostro patrimonio naturalistico, culturale, ambientale e storico città”.

Insomma, sembra dire Nadia Spallitta, che fa parte della maggioranza, ma che, in quanto di sinistra, non dimentica, per l’appunto, di difendere l’interesse pubblico, costruire un cimitero faraonico con loculi, cappelle, ossari, campi di inumazione, negozi per la vendita, strade, traffico veicolare, parcheggi e l’inquinamento che ne deriverà, proprio nella Conca D’Oro, area sottoposta a vincolo paesaggistico è una totale follia.

“Considerati i tempi di attuazione di questa grande struttura – prosegue la vice presidente dell’assemblea di Sala delle Lapidi – ritengo che le emergenze cimiteriali possano essere affrontate attuando i progetti di ampliamento dei cimiteri esistenti, che invece non sono stati portati avanti, e demandando alla visione più organica del nuovo Prg la previsione di un nuovo cimitero, magari su un tessuto edilizio già compromesso, senza consumo ulteriore di suolo”.

“Credo che la città – prosegue la coraggiosa consigliera comunale – sia cementificata oltremisura e le ricadute di vaste costruzioni siano esse cimiteri o mercati generali (anche questi previsti in aree di verde storico e agricolo a Bonagia) aggraveranno l’inquinamento atmosferico con ricadute non solo sulla qualità della vita ma anche sulla salute dei cittadini”.

“Auspico, pertanto, che l’Amministrazione comunale – conclude – possa avere un ripensamento su queste opere e nel contemperamento degli interessi coinvolti possa nelle future scelte rivedere l’attuale orientamento”.

 


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