Stellone indica le linee-guida alla vigilia della gara esterna contro gli scaligeri. Crisi dei padroni di casa e contestazione del pubblico che diserterà il Bentegodi rappresentano per i rosanero primi in classifica armi a doppio taglio. Verso la conferma del 4-4-2 con Falletti e Trajkovski esterni di centrocampo. In difesa out Struna
Palermo a Verona, la parola d’ordine è «continuità» «Dobbiamo giocare con fame e voglia di vincere»
Non solo numeri e dati statistici. Anche il confronto con il passato più o meno recente può essere sfruttato come unità di misura dell’ottimo stato di forma del Palermo. La squadra che domani sarà impegnata in trasferta contro il Verona nell’anticipo della tredicesima giornata del campionato di serie B (fischio di inizio ore 21) è in una condizione psicofisica diametralmente opposta a quella del Palermo sceso in campo al Bentegodi nell’ultimo precedente datato 10 gennaio 2016. Quel Palermo, scosso alla vigilia dalla furiosa lite tra Sorrentino e il tecnico Ballardini, vinse 1-0 (e il successo risultò determinante ai fini della salvezza conquistata in extremis all’ultima giornata) ma giocatori e allenatore erano ai ferri corti. Scenario lontano anni luce dall’attualità dominata in casa rosanero sul versante tecnico dalla grande sintonia tra il gruppo e una guida (Stellone) che, grazie ad una cura rigenerante, ha cancellato i problemi della precedente gestione mettendo gli effettivi nelle condizioni di esprimere nel migliore dei modi il proprio potenziale.
Domani, in Veneto, saranno di fronte due compagini con uno stato d’animo differente. Al momento brillante dei rosa sancito dal primo posto in classifica e da uno score di 16 punti nelle ultime sei partite fa da contraltare l’affanno degli scaligeri, in crisi di risultati (una sola vittoria nelle ultime sette gare nelle quali hanno rimediato quattro sconfitte) e con il tecnico in bilico. Per Fabio Grosso, nonostante la fiducia ricevuta dalla società dopo il ko per 4-2 rimediato a Brescia prima della sosta, il match di domani rappresenta l’ultima chiamata. Ed è curioso il fatto che a dare il potenziale colpo di grazia al campione del mondo con l’Italia a Berlino potrebbe essere proprio la squadra nella quale ha lasciato una traccia significativa dal 2004 al 2006 distinguendosi come uno dei protagonisti della storica promozione in A nella stagione 2003/04. La situazione borderline del tecnico romano è comunque un’arma a doppio taglio per i rosanero. Che potrebbero decidere le sorti del grande ex di turno ma che, nello stesso tempo, dovranno fare i conti con la reazione d’orgoglio di un allenatore intenzionato a non alzare bandiera bianca e a ripagare con i fatti la fiducia del club.
Sono, tuttavia, gli unici bonus rimasti a sua disposizione perché a Verona la pazienza dei tifosi si è già esaurita. I sostenitori della Curva Sud hanno indetto uno sciopero per protestare contro il modus operandi del presidente Setti al quale viene rimproverato anche il mancato esonero di Grosso dopo la sconfitta a Brescia. Morale della favola: il Palermo domani giocherà in uno stadio semivuoto ma anche il clima ostile da parte dei tifosi locali nei confronti dei gialloblù può avere un effetto boomerang per gli uomini di Stellone. Che potranno sfruttare una situazione ambientale favorevole ma che, contestualmente, non dovranno sottovalutare la voglia di riscatto di una squadra ferita. Di una formazione composta, peraltro, da buonissimi giocatori e con tutte le carte in regola per recuperare il tempo perduto legittimando nuovamente la propria candidatura nella lotta per la promozione.
«Domani vedremo se il Bentegodi semideserto potrà essere un fattore, ma questo non deve interessarci – ha sottolineato Stellone -, noi dovremo scendere in campo con la solita mentalità cercando di giocare per vincere a partire dal primo minuto. Affronteremo una squadra forte e che darà il massimo giocando contro la capolista. Dovremo essere bravi ad interpretare il match nel modo giusto, con fame di successo, voglia di proseguire il nostro momento e di riprenderci il prima possibile ciò che ci è sfuggito nella scorsa stagione. Ottenere i tre punti sarebbe utile anche per provare ad allungare sulla terza in classifica e metterci nelle condizioni, in prospettiva, di gestire eventuali periodi meno positivi». Un flash anche sulle novità relative al fronte societario: «Dobbiamo pensare solo al campo. Pur consapevoli che si tratta di vicende importanti per la società, la città e i tifosi, per noi non cambia nulla nel senso che dobbiamo rimanere concentrati solo ed esclusivamente sul nostro lavoro e, nel caso specifico, sulla partita di domani».
In base ai segnali provenienti dalla rifinitura odierna, il tecnico sembra intenzionato a confermare il modulo (4-4-2) proposto nella sfida interna con il Pescara. E a non rinunciare ai big nonostante le loro fatiche relative agli impegni con le Nazionali. I macedoni Nestorovski e Trajkovski, quattro gol in due nelle gare di Nations League contro Liechtenstein e Gibilterra valse la promozione nella Lega C della competizione da parte della selezione del ct Angelovski, restano in prima fila. Il primo agirà in coppia con Moreo (in panchina andrà il rumeno Puscas, anche lui a segno nei giorni scorsi con la sua Nazionale) e il numero 10 sarà inquadrato ancora come esterno sinistro in un centrocampo completato da Jajalo, Haas e Falletti. In difesa, reparto in cui si rivede Rispoli dopo i due turni di squalifica, è indisponibile Struna. Lo sloveno, alle prese con un trauma al ginocchio sinistro subìto durante il match contro la Norvegia, in seguito ad una valutazione clinica verrà sottoposto in questi giorni a indagine strumentale.