Sospesa la licenza per 30 giorni allo Scacco Matto nella zona del mercato ortofrutticolo. L'attività commerciale risulta di proprietà di Pietro Giovanni Spataro. Il figlio dell'ex assessore e attuale consigliere comunale Salvatore Spataro. «Io vado da cliente in un posto frequentato da campagnoli», dice a MeridioNews
Pachino, sospeso il bar teatro dell’agguato ad Aprile «Ritrovo per pregiudicati». È del figlio di un consigliere
Saracinesche abbassate per un mese nel bar Scacco Matto a Pachino, in via Giovanni Pascoli, nella zona del mercato ortofrutticolo, divenuto «meta preferita e luogo di abituale ritrovo per pregiudicati». Queste le parole con cui il questore di Siracusa, Gabriella Ioppolo, ha motivato il provvedimento a carico dell’attività commerciale che, una decina di giorni fa, è stata la scena dell’agguato ai danni del pregiudicato Giuseppe Aprile.
Da riscontri e controlli di polizia giudiziaria effettuati nel tempo, è risultato che il bar fosse frequentato da diverse persone con precedenti penali. Inoltre, al momento della sparatoria all’interno del locale erano presenti molti pregiudicati che non hanno collaborato con le forze dell’ordine per le indagini sul caso. Questo a ulteriore conferma della necessità urgente del provvedimento adottato con il decreto di sospensione della licenza per la durata di 30 giorni che è stato notificato dagli agenti del commissariato di Pachino, nella giornata di ieri, al titolare del bar.
Scacco Matto risulta un’impresa individuale attiva dall’ottobre del 2016 di proprietà del 32enne Pietro Giovanni Spataro, uno dei figli del consigliere comunale Salvatore Spataro che frequenta spesso il locale, lavorando nella zona del mercato ortofrutticolo. Nel 2016 quest’ultimo, che è stato anche assessore al Turismo del Comune di Pachino, era stato coinvolto nell’operazione Maschere nude con l’accusa di concussione e le indagini degli inquirenti avevano poi fatto emergere un «un vincolo di amicizia e un rapporto di fiducia» di Spataro con Salvatore Giuliano, considerato dalla prefettura «un esponente di spicco della criminalità organizzata locale». Per Spataro, come per gli altri imputati, c’è stata la richiesta di rinvio a giudizio su cui il giudice dovrà esprimersi nei prossimi mesi.
«Io frequento il bar di mio figlio come un normale cliente – spiega a MeridioNews il consigliere comunale Spataro – prendo il caffè e leggo il giornale. Il locale – aggiunge – non è frequentato da delinquenti, ma più che altro da campagnoli o da persone che, come me, hanno un box al mercato ortofrutticolo».