Il direttore sportivo della squadra trapanese, Salvo Orifici, parla a MeridioNews nonostante il silenzio stampa: «Siamo una matricola, abbiamo avuto delle difficoltà. La società, però, ha fatto grandi sforzi per andare avanti»
Paceco, ultimo ma nessuna voglia di mollare «Con i nuovi innesti lotteremo fino alla fine»
«Ogni volta si dice: fin quando la matematica non ci condanna noi lotteremo. Io non guardo la classifica da circa due mesi e chiedo sempre ai ragazzi di onorare il campionato fino alla fine. Siamo una matricola e abbiamo avuto diverse difficoltà». Al di là del silenzio stampa imposto dalla società, il direttore sportivo del Paceco, Salvo Orifici, affida a MeridioNews le sue considerazioni, analizzando il difficile campionato di serie D che sta affrontando la squadra rossargento. «La società – continua il dirigente – ha fatto diversi sforzi per provare ad andare avanti, poi non sappiamo quello che succederà a maggio, quando finirà il campionato, però fino alla fine giocheremo con la massima professionalità». Adesso, dopo il derby vinto a Palazzolo, la squadra di mister Di Gaetano occupa la penultima posizione, con un punto di vantaggio sull’Isola Caporizzuto e otto lunghezze di svantaggio dalla zona play out: «Col Palazzolo è stata una partita dura anche perché sapevamo che anche loro sono in difficoltà. Forse lì abbiamo giocato una delle peggiori partite ma siamo usciti con i tre punti. Noi giochiamo ogni partita domenica dopo domenica, senza timori reverenziali nei confronti di nessuno».
E proprio nella prossima sfida, il Paceco ospiterà l’Isola Caporizzuto, in un match che sarà fondamentale vincere per migliorare la situazione di classifica: «La stiamo preparando – confessa Orifici – sapendo che non abbiamo nulla da perdere. Non dobbiamo pensare che sia la partita della vita, abbiamo già fatto quest’errore con l’Ebolitana. Se vinceremo domenica e la prossima gara che sarà sempre in casa, poi faremo i conti per la salvezza. Dobbiamo però pensare che sia una normale partita di campionato. Spero che i calciatori stiano calmi, perché quando siamo sotto pressione andiamo in difficoltà». A mettersi in evidenza ultimamente è stato soprattutto il giovanissimo Alessandro Noto, classe 2001 che con le sue parate difende la porta rossargento: «Magari non lo si conosce e crea sorpresa e stupore. Il fatto che stia parando non è un caso, perché è un prodotto nostro e sta facendo bene. Ce lo stanno chiedendo diverse società, è un ragazzo di qualità. La cosa che mi ha più sorpreso è la tranquillità con cui affronta ogni partita. Lanciare un giovane di 16 anni non è mai semplice, ma il nostro coraggio ci sta dando ragione». Il dirigente ne approfitta anche per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, dal momento che nessuno ha sottolineato le belle gare giocate da Terlizzi: «Da sei o sette partite Terlizzi fa prestazioni maiuscole. Christian si è messo a disposizione della squadra e sta trascinando i suoi compagni con la sua esperienza».
Il Paceco è una formazione composta da un vero proprio mix di giovani ed esperti, ma questo non ha aiutato sin da subito la squadra: «All’inizio non è andata benissimo perché Christian (Terlizzi, ndr) era praticamente da solo. Poi sono arrivati altri giocatori esperti che lo aiutano a tenere lo spogliatoio. Col passare del tempo i ragazzi si sono messi a disposizione ed è nato un bel clima nonostante le difficoltà di classifica». E proprio nel corso del mercato invernale, sono arrivati due giocatori di sicuro affidamento, come Hugo Colace (tra l’altro ex compagno di Carlos Tevez in Argentina) e l’attaccante Michele Di Piedi: «Si tratta di giocatori che innalzano il livello qualitativo della squadra. Conoscono bene le sfaccettature di determinate categorie e ci dànno una grande mano tanto in settimana quanto in campo». Fiore all’occhiello di questo Paceco è sicuramente l’attaccante Pietro Terranova, capocannoniere tra i rossoargento con nove reti realizzate finora: «Sapevamo già all’inizio come fosse una nostra arma a disposizione. Per motivi d’organico ha tirato da solo la carretta per buona parte del campionato. Adesso può giocare con Michele lì davanti e fare un gioco a lui più congeniale. Per lui sono arrivate diverse richieste, alcune dall’Eccellenza e altre dalla D. Dalla C, invece, soltanto qualche sondaggio».
Un grande paradosso di questa stagione è rappresentato invece dal fatto che anche quando il Paceco usciva sconfitto dal campo riceveva tantissimi complimenti per il gioco espresso: «Molte volte, come con Vibonese, Acireale, Gela o Troina, abbiamo giocato partite di altissimo livello e qualità ma poi venivamo puntiti perché lì subentra l’esperienza, cosa in cui noi peccavamo». In questa parte finale del campionato, dunque, il Paceco spera di ricevere meno complimenti e più punti per migliorare la propria classifica: «Il gioco purtroppo lascia il tempo che trova, alla fine sono i punti che fanno la differenza. Questo lo sa anche il mister e sta affrontando anche la settimana d’allenamento in maniera diversa. E i frutti si stanno vedendo». E proprio il lavoro di un tecnico giovane come Francesco Di Gaetano (tra l’altro vice di Roberto Boscaglia ai tempi del Trapani) è sotto gli occhi di tutti: «Il mister è molto amico con i giocatori e si approccia nella giusta maniera. Alcuni l’hanno vista come una cosa positiva, altri come una cosa negativa. Ciccio è veramente bravo ed è molto umile perché riesce a imparare molto da quello che vede in allenamento. Credo che potrà fare un’ottima carriera – conclude il ds Orifici – anche in categorie superiori».