L'episodio di violenza è avvenuto ieri. La vittima avrebbe chiesto ai familiari di un malato di liberare la camera per consentire la pulizia dei locali. Disposta una prognosi di 20 giorni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Dal sindacato Fsi-Usae un nuovo appello per aumentare la sicurezza nelle strutture sanitarie
Ospedale Mussomeli, pugno in faccia a un ausiliario Parente di un paziente non voleva lasciare la stanza
Stavolta non al pronto soccorso, ma in corsia. L’ultima aggressione negli ospedali siciliani è avvenuta al Longo di Mussomeli, in provincia di Caltanissetta. Vittima un ausiliario socio-sanitario, che sarebbe stato colpito al volto da un pugno, sferrato dal familiare di uno dei pazienti in cura nel nosocomio. L’uomo ha riportato una ferita al volto, per la quale è stata data una prognosi di 20 giorni. Necessario l’intervento dei colleghi e dei carabinieri, che hanno riportato la calma nel reparto. Secondo la ricostruzione di chi ha assistito alla scena, l’aggressore non avrebbe digerito l’invito a lasciare la stanza per consentire all’ausiliare di poter pulire la stanza.
All’indomani dell’accaduto, ad alzare la voce è il sindacato Fsi-Usae, con una nota a firma del segretario regionale Salvatore Ballacchino e il coordinatore nazionale Calogero Coniglio. «È l’ennesimo e gravissimo caso di inciviltà di una lunga serie di aggressioni che avvengono, ormai routinariamente, negli ospedali siciliani – si legge ne comunicato -. Sulle aggressioni abbiamo stilato un dossier con gli episodi più gravi degli ultimi sei anni inviato ai ministri della Salute, dell’Interno e alle prefetture siciliane». Fsi-Usae si rivolge poi all’assessore regionale Baldo Gucciardi. «Deve calarsi nella realtà ospedaliera per capire quanto personale sia da assumere e quali sono le reali problematiche che vivono i lavoratori tutti i giorni», concludono.