Alla fine di un incontro all'Asp di Catania durato sette ore e condito da diversi momenti di tensione, è stato sottoscritto un accordo che prevede il ritorno alla situazione precedente al 27 aprile. Verranno ripristinati i servizi di radiologia, cardiologia, laboratorio di analisi e anestesista. «Ma non si torna indietro sulla chiusura del pronto soccorso», spiega l'assessora Borsellino. Guarda il video
Ospedale Giarre, accolte le richieste dei sindaci Pte per le urgenze e due ambulanze medicalizzate
Oltre sette ore di incontro, segnato da un confronto duro, condito da urla e porte sbattute. Ad alimentare la tensione le notizie che arrivavano da Giarre dove si è riaccesa la protesta dopo la morte di Maria Mercurio. Il confronto sul futuro dell’ospedale di Giarre tra i sindaci del comprensorio ionico e l’assessora regionale alla Sanità Lucia Borsellino, insieme ai vertici dell’Asp di Catania, si è concluso con la firma di un nuovo verbale che introduce alcune modifiche nella strada della rifunzionalizzazione del presidio ospedaliero. Il pronto soccorso non verrà ripristinato. Ma è stata accolta la proposta dei primi cittadini di tornare ai servizi che venivano effettuati prima del 27 aprile, data ufficiale di chiusura del pronto soccorso giarrese: saranno quindi ripristinati radiologia, cardiologia, laboratorio di analisi e un anestesista durante il giorno, con turni di reperibilità dopo le 20. Le ambulanze medicalizzate diventeranno tre: oltre a quella già funzionante sul territorio di Giarre, ne verrà aggiunta una a Mascali e una a Riposto. La prima dovrebbe essere attiva già nei prossimi giorni, forse da domani. La seconda entro dieci giorni.
«Vigileremo giorno dopo giorno sulla concreta attuazione dell’accordo», commenta il sindaco di Giarre Roberto Bonaccorsi. «Per la prima volta – aggiunge il suo vice Salvo Patanè – c’è un’inversione di tendenza e l’ospedale viene rafforzato, anziché privato di uomini e attrezzature». Durante la lunghissima riunione lo scontro principale è stato sul ritorno alla situazione precedente la chiusura del pronto soccorso. Dall’assessora e dall’Asp nessuna intenzione di fare marcia indietro. «Non si torna indietro rispetto alle decisioni assunte in merito alla rete ospedaliera – afferma Borsellino – la classificazione dei pronto soccorso è ormai stabilito dalle norme».
Quello di Giarre, dunque, sarà un Presidio territoriale d’emergenza (Pte). Significa che potrà gestire le urgenze, stabilizzarle ed eventualmente inviarle in altri ospedali, ma non i codici rossi. Saranno presenti un medico e un infermiere h 24. La guardia medica all’interno dell’ospedale dalle 20 alle 8 verrà raddoppiata per la stagione estiva dal 1 luglio al 30 settembre. Il potenziamento delle ambulanze medicalizzate rispetto alla situazione attuale che ne vede attiva solo una, non è in realtà una novità, visto che già la controversa delibera 664 del 20 aprile, quella che sancisce la rifunzionalizzazione dell’ospedale giarrese, prevedeva la presenza di almeno tre mezzi con medico a bordo, senza però fissare una tempistica certa. Quanto deciso verrà verificato in un nuovo incontro il 30 giugno.
L’assessora ha inoltre tenuto a precisare che l’incontro odierno «nulla ha a che vedere con quanto successo sabato scorso. Si tratta – ha detto – di due percorsi differenti, la morte della signora è oggetto di indagini dell’autorità giudiziaria. Spero che si faccia chiarezza sulle cause del decesso, ma dobbiamo sgombrare il campo da equivoci, senza fare interconnessioni che possono essere immediate in caso di eventi spiacevoli. Mi sento vicina ai familiari, ma la morte è un evento umano, e l’amministrazione non si può fermare, deve andare avanti e dare risposte».
Si sono vissuti momenti di tensione in più di un’occasione e l’accordo è stato sul punto di saltare. In particolare, veemente è stata la risposta degli amministratori giarresi di fronte all’accusa, mossa da una dirigente dell’Asp, di voler strumentalizzare gli ultimi decessi. Successivamente il sindaco Bonaccorsi ha lasciato il tavolo della discussione, visibilmente alterato: «Inseriscono nel verbale cose incomprensibili e poi mi dicono che sono io la massima autorità sanitaria sul territorio, che vengano loro a spiegare ai miei cittadini queste scelte», ha spiegato. Poi la situazione è rientrata e il verbale è stato sottoscritto da tutti i sindaci presenti: Riposto, Fiumefreddo, Linguaglossa e Piedimonte. Presenti all’incontro anche i membri della commissione consiliare sull’ospedale Tania Spitaleri e Gabriele Di Grazia e l’assessora Piera Bonaccorsi.