Aggressione ospedale Acireale, 36enne in carcere Il medico colpito con le forbici è ancora sotto choc

Tentativo di omicidio: è il reato contestato dalla procura di Catania al 36enne acese Angelo Antonino Patania, arrestato dai carabinieri dopo avere ferito con dei colpi di forbice in testa un medico del reparto di ortopedia dell’ospedale di Acireale. L’uomo si trova adesso nel carcere di piazza Lanza a Catania, in attesa dell’udienza di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari.

Angelo Antonio Patania, 36 anni

La vittima, l’ortopedico Letterio Alia, è in stato di choc ed è ricoverata sotto osservazione nel nosocomio acese, ma non versa in pericolo di vita. Ieri mattina Patania, lamentando un presunto ritardo da parte dei sanitari nel curargli un trauma alla caviglia, ha rubato delle forbici dalla sala gessi del reparto e scagliandosi contro l’ortopedico di turno gli ha sferrato contro alcuni fendenti che hanno causato al medico diverse ferite lacero contuse alla testa.

La provvidenziale telefonata fatta da alcuni sanitari presenti all’aggressione alla compagnia acese dei carabinieri, ha consentito all’equipaggio di una gazzella di giungere immediatamente sul posto, bloccare ed ammanettare l’energumeno.

(Fonte: comando provinciale carabinieri Catania)


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

Sono stati condannati i due ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Finisce così il processo di primo grado con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato del parà siracusano Emanuele Scieri, avvenuto all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999. Per loro il procuratore Alessandro Crini aveva chiesto rispettivamente una condanna a 24 anni e 21 anni, […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo