Operazione Matassa, si dimettono due consiglieri «Problema etico all’interno della politica cittadina»

Sempre più tesa l’aria che si respira all’interno del consiglio comunale di Messina. Gli equilibri a palazzo Zanca hanno subito uno scossone dopo l’operazione Matassa, che la scorsa settimana ha portato all’arresto di 35 persone e tra queste anche il consigliere comunale Paolo David, rinchiuso nel carcere di Gazzi con l’accusa associazione a delinquere finalizzata a reati di corruzione elettorale. Una situazione per alcuni diventata insostenibile per via dell’intreccio tra istituzioni e mafia che «non ha risvolti solo giudiziari ma anche politici, perché intacca la composizione stessa del consiglio comunale venuto fuori dalle elezioni amministrative del 2013». 

A sostenerlo sono i consiglieri del gruppo misto Nina Lo Presti e Gino Sturniolo che hanno deciso di dimettersi. Avevano anche chiesto di convocare una seduta straordinaria del consiglio per discutere delle conseguenze dell’operazione, ma la conferenza dei capigruppo inizialmente aveva dato parere negativo. Ieri dopo aver incontrato il sindaco Renato Accorinti, nella cui lista sono stati eletti, hanno comunicato di voler lasciare il civico consesso. E il motivo è presto detto: «Ci sentiamo tra l’incudine e il martello – spiegano – perché da una parte c’è la giunta, da cui abbiamo preso le distanze sul piano amministrativo passando al gruppo misto, dall’altra un consiglio con un problema etico di cui non riusciamo a non tenere conto, perché siamo profondamente distanti da certe logiche e sistemi». E sempre restando su un piano etico i due consiglieri spiegano che le loro dimissioni consentirebbero ad Accorinti di avere in Aula di nuovo 4 e non 2 consiglieri. «Non saremmo coerenti se fossimo io e Sturniolo ad appoggiarlo – prosegue la consigliera Lo Presti – preferiamo lasciare il posto ad altri due candidati della lista Cambiamo dal Basso – Renato Accorinti sindaco».

Il primo cittadino, dal canto suo, ha provato a far tornare sui loro passi i due rappresentati politici. Ma Lo Presti spiega che la decisione è stata presa. «Vogliamo dimetterci seguendo il solco della nostra coerenza politica. Non siamo fatti – sottolinea – per questo modo di interpretare la politica, così come invece emerge dalla maggior parte dell’Aula». I due consiglieri hanno indetto per sabato una conferenza stampa. «Spiegheremo meglio cosa ci ha spinto a prendere questa decisione. In ogni caso non lasceremo prima che sia stata definita la vicenda del bilancio. Non vogliamo avere atteggiamenti ostruzionistici».

Al posto dei due esponenti subentrerebbero Cecilia Caccamo e Maurizio Rella. Il consiglio comunale straordinario, comunque, si farà anche se la conferenza dei capigruppo ha detto di no. «Ieri altri colleghi hanno voluto firmare la nostra proposta. Si tratta di Daniela Faranda, Libero Gioveni, Daniele Zuccarello, Donatella Sindoni, Lucy Fenech, Ivana Risitano e Piero Adamo», conclude Sturniolo.


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