Sono stati ricevuti dal presidente della Regione Rosario Crocetta i rappresentanti sindacali di Almaviva. Dopo un sit-in di tre ore in piazza Indipendenza, le rsu hanno atteso che il presidente rientrasse da palazzo dei Normanni, dove era in corso la seduta per l’approvazione della finanziaria. «Inizialmente ci aveva ricevuto il direttore delle Attività produttive presso la presidenza della Regione – dice Rosalba Vella, Rsu Slc Cgil Palermo – Noi abbiamo insistito con forza perché ci ricevesse il presidente della Regione, finora unico grande assente. E quando il presidente Crocetta è rientrato ha voluto incontraci e ha manifestato interesse per la vertenza e la sua solidarietà».
Con le Rsu di Almaviva il presidente della Regione si è impegnato a convocare formalmente i vertici di Almvaiva prima dell’incontro fissato il 9 marzo al Mise sul settore dei call center. «Il presidente ha tenuto a sottolineare che la vertenza ha carattere nazionale e si farà portavoce nei confronti del governo perché venga convocato un tavolo nazionale per Almaviva alla presidenza del Consiglio, assieme al ministro Guidi, che contatterà domani – aggiunge Vella -. Dietro sollecitazione dei sindacati, il presidente si è detto disposto a verificare la possibilità di aprire uno stato di crisi sui call center in Sicilia proprio per le dimensioni sociali che ha assunto il fenomeno nella nostra regione. E valuterà possibili interventi in direzione dell’innovazione tecnologica e dell’efficientamento da adottare per Almaviva, tenendo conto delle professionalità raggiunte dai lavoratori».
Ai rappresentanti aziendali di Almaviva il presidente ha assicurato una convocazione a stretto giro per un resoconto degli incontri con l’azienda e sulle possibilità di sviluppo per il settore sul territorio siciliano. «Col presidente – continua – abbiamo convenuto del fatto che questa vertenza ha dimensioni senza precedenti. E l’intervento della Regione su questo tema deve essere categorico. La perdita di 5 mila posti solo a Palermo non sarebbero recuperabili, non ci sono altre industrie di servizi in Sicilia. In tutto il mondo il settore dei call center è in crescita ma non lo è in Italia perché la legge in vigore tiene conto solo della concorrenza e del costo basso del lavoro e non degli sviluppi che può avere in termini di innovazione e digitalizzazione del Paese. Non intendiamo abbassare la guardia – conclude Vella -. Su questa vertenza faremo l’impossibile perché si scongiuri la perdita anche di un solo posto di lavoro a Palermo».
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