Così è iniziato il 19esimo giorno della permanenza in mare della nave dell'ong spagnola, che chiede di potere sbarcare le persone salvate nel Mediterraneo. Ieri sera il governo ha autorizzato il trasferimento a terra di alcune persone bisognose di cure mediche
Open Arms, un altro uomo si getta in mare dalla nave Sbarcati nove migranti: casi di scabbia e depressione
Altre nove persone sono state fatte scendere la notte scorsa dalla Open Arms, ancora ferma nelle acque davanti Lampedusa. Otto di loro avevano bisogno di cure mediche e, dopo essere giunte nei locali del Poliambulatorio, sono stati visitati.
Per uno dei migranti è stato necessario il trasferimento in ambulanza. Due in totale le persone ricoverate: un uomo con un aritmia cardiaca e una donna con un deficit visivo. Gli altri sette sono stati trasferiti invece nell’hotspot. Tra questi ultimi, c’è una persona che ha la scabbia, ma la malattia verrà trattata direttamente nel centro di contrada Imbriacola. Per gli altri sei, invece, sarebbero stati individuati sintomi di depressione e problemi psicologici.
Questa mattina, invece, il fondatore di Open Arms, Oscar Camps, ha pubblicato un video in cui si vede un intervento di recupero in acqua. «Uomo in mare! Interviene la guardia costiera italiana, inizia il 19esimo giorno del sequestro». Già nei giorni scorsi alcune persone, esasperate dalla permanenza sull’imbarcazione, avevano deciso di buttarsi in mare e provare a raggiungere a nuoto l’isola.
La stessa Ong, ieri sera, nel dare la notizia della concessione dello sbarco per i migranti bisognosi di cure urgenti ha commentato: «Chi non vuole vedere la situazione insostenible a bordo è incapace di provare empatía per il dolore degli altri».