Niente mafia, ma questioni di soldi e relazioni. Sarebbe da ricercare in una storia d'amore e in un'attività di compro oro il movente che, secondo gli investigatori, avrebbe spinto Sergio Tiscornia ad ammazzare l'ex pentito di Misterbianco Orazio Pino
Omicidio dell’ex pentito Pino, arrestato un 50enne Motivi «sentimentali ed economici» per l’assassinio
Motivi sentimentali ed economici, niente a che vedere con la mafia. Sarebbero privati i moventi dell’omicidio di Orazio Pino, l’ex pentito originario di Misterbianco ed ex luogotenente del boss Giuseppe Pulvirenti, detto ‘u Malpassotu. La polizia di Genova ha arrestato all’alba di oggi, con l’accusa di omicidio, un certo Sergio Tiscornia, considerato il killer che ha freddato il collaboratore di giustizia. Cinquantenne, operaio, Tiscornia – secondo quanto riferito dall’Ansa – sarebbe il fidanzato di una donna con la quale la vittima avrebbe intrattenuto una relazione.
Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla magistrata Silvia Saracino, la donna aveva accusato Pino di avere rubato alcuni gioielli dalla società di compro oro che avevano messo in piedi insieme. La ex socia lo aveva denunciato ma la vicenda era stata archiviata, spiegano le agenzie giornalistiche. La donna avrebbe anche chiesto soldi per il mantenimento di sua figlia che, secondo la donna, era figlia dell’ex collaboratore.
Pino, 70 anni, viveva da tempo a Chiavari ed è stato trovato morto nel parcheggio di un supermercato. La sua carriera criminale era iniziata da giovanissimo negli anni ’70. Periodo della prime rapine e dei gesti eclatanti. A 19 anni, mentre si trovava rinchiuso nella casa circondariale di piazza Lanza, aveva tentato il suicidio ingerendo compresse mediche. Nel 1981, Pino viene scoperto mentre nascondeva nella sua casa di Misterbianco cocaina, eroina, siringhe e tre milioni di Lire.
Passo dopo passo era diventato un capo, nonostante gli arresti. Nel 1990, le cronache dell’epoca lo definiscono il figlioccio del Malpassotu. Il suo corpo è stato rinvenuto da un passante lo scorso 23 aprile. Si era pensato a una morte naturale, ma l’esame del medico legale aveva rivelato un piccolo foro di proiettile sulla nuca. Stamattina gli agenti della polizia di Genova mettono un primo punto fermo al caso: Tiscornia è accusato di omicidio volontario aggravato e la polizia sta eseguendo diverse perquisizioni domiciliari a carico anche di altre persone.
In base alle informazioni diffuse dalla questura ligure, l’identificazione di Tiscornia è stata effettuata grazie all’analisi delle telecamere di videosorveglianza nei territori di Chiavari e dintorni. L’arrestato è stato portato nel carcere di Marassi.