Portata via in breve tempo da un tumore, la storica esponente del Msi e penalista del foro di Catania viene ricordata dal suo maestro Enzo Trantino. Che ne ripercorre i principali momenti della vita professionale e politica. La cerimonia si terrà alle 16 nella parrocchia Santa Maria della Guardia
Oggi i funerali di Stella Rao, penalista e donna di destra Trantino: «Ha perso una sola causa, quella con la vita»
«Io mi definirei lo storico di Stella Rao, l’ho accompagnata in tutta la sua giovinezza, avendo con lei sempre un rapporto di tenerezza e di rispetto». Inizia così il ricordo che l’avvocato Enzo Trantino, volto storico della destra sociale catanese, consegna a MeridioNews. «Sin da giovanissima mostrava la sua gioia di vivere e la sua voglia di crescere – racconta l’ex deputato -. Cominciò nel mio studio la sua attività negli anni Settanta e subito conquistò la stima di magistrati e colleghi». Un percorso, quello dell’avvocata Rao, che incrocia la pratica forense alla militanza politica.
«Nel 1972 mi presentai come parlamentare e incontrai per la prima volta Stella che, alla mia prima uscita all’associazione dei paracadutisti di via Penninello, si alzò per dichiararmi il voto a favore dei giovani del Msi». Questo il primo incontro che fece scattare l’amicizia tra i due esponenti della destra etnea. «Lei faceva parte di una famiglia di destra – continua Trantino – che mi ha sempre seguito in tutti i comizi. Lì si consolidò anche il rapporto professionale, anche se io l’ho sempre assecondata nella sua attività politica».
Rao iniziò l’esperienza amministrativa come consigliera comunale a Catania, per poi diventare capogruppo del Movimento sociale all’interno del senato cittadino. «Venne eletta segretaria provinciale di Alleanza nazionale – continua l’avvocato – e poi designata da me quale componente della giunta presentata al momento della mia candidatura a sindaco di questa città, che però non mi volle». In seguito il successo in ambito penalistico all’interno dello studio Trantino dove ha continuato la sua carriera. «Quando decise di aprire uno studio per conto proprio, io la incoraggiai, e fu seguita da molti clienti».
«Perse una sola causa – conclude amareggiato – quella con la vita. Una malattia fulminea. Nei primi di maggio si rivelò il bastardo che portava dentro e che, in pochissimo tempo, se l’è portata via». Tra i processi più importanti a cui ha partecipato quello nato dall’omicidio di Luigi Ilardo, uomo di Cosa nostra fonte dei carabinieri (nome in codice Oriente), ucciso a Catania nel 1996. Nel procedimento l’avvocata faceva parte della difesa di uno dei presunti assassini, il boss catanese Maurizio Zuccaro.
Oggi alle 16 le esequie della penalista saranno tenute nella parrocchia di Santa Maria della Guardia, dove sarà lo stesso Enzo Trantino a ricordala pubblicamente. Poco prima, verso le 15.30 sarà commemorata alla camera penale, presieduta dal figlio dell’avvocato Trantino, Enrico.