Dopo anni di attesa e una posizione in graduatoria che permetterebbe a una famiglia occupante di ottenere di diritto l’assegnazione di un alloggio popolare, una manifestazione nel quartiere Borgo per denunciare l’emergenza abitativa della città etnea. «Dal Comune mai una risposta, difendiamo il diritto alla casa», dicono
Occupazione via Calatabiano, elettricità staccata Una fiaccolata per «chiedere solidarietà alla città»
La palazzina di via Calatabiano 49 è al buio da due mesi. Con l’intervento di disattivazione delle utenze da parte di Enel, niente elettricità né acqua per le famiglie che abitano l’immobile dal 2015. A raccontarlo è Mauro Sapienza, che quell’appartamento del quartiere Borgo lo condivide con altri tre nuclei familiari sin dall’inizio dell’occupazione. «Ho due figli e il terzo arriverà a maggio – racconta Mauro -. Ho fatto richiesta per l’assegnazione di un alloggio popolare nel 2004. Mi ero appena sposato». Da quel giorno nessuna risposta da parte degli enti locali. «Una mattina mi sono ritrovato tra le mani un volantino del comitato Casa x tutti – ricorda -, li ho contattati, e da quel momento hanno lottato insieme a me per trovare una soluzione che potesse restituirci dignità».
La scelta dell’occupazione è sembrata l’unica percorribile a quelle famiglie in difficoltà economica. «Abbiamo occupato un immobile inutilizzato da dieci anni – spiega l’uomo, da tempo senza un lavoro -. Una volta qui si trovava lavoro in nero, oggi neanche quello. Se trovi un lavoro è precario e non ci vivi». La famiglia Sapienza è da anni in graduatoria per l’assegnazione di un’abitazione popolare. «Sono 50esimo – afferma Mauro -. So che a Librino ci sono due palazzine pronte per essere consegnate da più di un anno – continua -, e sono certo che una di quelle abitazioni spetterebbe a me. Ma le assegnazioni sono bloccate e il perché non è dato saperlo».
Le richieste di chiarimenti rivolte all’amministrazione, la più recente lo scorso anno, non hanno avuto riscontro e una burocrazia articolata e farraginosa ha penalizzato chi ha denunciato gravi disagi abitativi nel capoluogo etneo. «In Comune ogni responsabile fa scarica barile tra un ufficio e l’altro – racconta Mauro -. Chi aspetta il timbro, chi dice che manca una firma. E intanto ci sono molte famiglie in mezzo alla strada». Qualcuno, però, di tanto in tanto si sarebbe avvicinato alla loro causa. «Negli anni, durante le varie campagne elettorali, diversi candidati del territorio si sono interessati – spiega Sapienza -. Tante belle parole, belle e difficili: diritto all’abitazione, dignità, emergenza abitativa. Chiuse le urne, ogni promessa è caduta nel vuoto e i politici hanno dimostrato di agire solo per loro tornaconto».
Le famiglie del civico 49, esasperate dalla situazione di disagio, chiedono ora il sostegno della comunità. «Da quando siamo qui, gli abitanti del quartiere ci hanno supportati moralmente e materialmente – afferma l’occupante -. Adesso vorremmo richiamare l’attenzione della città e delle istituzioni sulla questione dell’edilizia popolare e vorremmo affermare con forza, e rivendicare, il diritto alla casa». Per questo, sabato 10 marzo ci sarà un appello alla solidarietà cittadina. Una fiaccolata che partirà proprio dalla palazzina occupata e si snoderà per tutto il quartiere Borgo. La speranza delle famiglie è quella di ottenere un sostegno economico, circa 1.200 euro per regolarizzare la situazione con l’azienda fornitrice e riavere l’elettricità. Dopo 14 anni di attesa, il signor Sapienza dice di aver perso ogni speranza. «Non mi illudo. So che non vedremo mai uno di quegli alloggi pronti per l’assegnazione – conclude Mauro -. Adesso mi basterebbe solo aprire il rubinetto e trovare l’acqua o poter accendere una stufa elettrica. Solo cose normali».