Nuovo step porta a porta, tensioni in via Rosina. Residenti ignari segnalati da guardie ambientali: «Qui finisce male»

È partito tra le polemiche il nuovo step del servizio di raccolta differenziata porta a porta, nell’area del lotto Centro – in appalto al Consorzio Gema – ricompresa tra via Garibaldi, via Palermo e viale Mario Rapisardi a Catania. Le utenze interessate da questa nuova fase sono quasi 15mila.

Grida e momenti di tensione, questa mattina, in via Rosina dove, come hanno spiegato i residenti ai nostri microfoni, «da oltre un mese sono stati rimossi i cassonetti di prossimità senza che venisse attivato il servizio di raccolta porta a porta né che venisse effettuata un’adeguata opera di comunicazione».

E così, in queste settimane, la spazzatura è stata depositata sulla strada, creando delle vere e proprie discariche a cielo aperto.

Fino a questa mattina quando, a loro dire ignari dell’avvio del nuovo step, i residenti sono stati fotografati e segnalati dalle guardie ambientali del Comune.

«Sono le criticità – si legge in una nota dell’amministrazione comunale – conseguenti alla transizione dal sistema della raccolta dei rifiuti tramite i cassonetti, a quella del porta a porta, che coinvolge più direttamente i cittadini che devono collaborare depositando i rifiuti davanti alla propria abitazione in modo differenziato, secondo il calendario che è stato loro consegnato e unico per tutta la città».

«Con l’entrata a regime della raccolta porta a porta dei rifiuti anche di quest’altra ampia zona – prosegue la nota – nel giro di poche settimane i livelli di differenziata, nel loro complesso, sono destinati ad aumentare».

In dettaglio il lotto Sud gestito da Ecocar risulta al 37% di differenziata; quello Nord affidato a Supereco al 52% e quello Centro gestito da Gema al 24%.

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