Tentavano di mettere in piedi un supermandamento che avrebbe riunito sotto un'unica bandiera e cosche di Camporeale, Monreale, Partinico, San Giuseppe Jato, Camporeale, Altofonte, Borgetto, Montelepre e Giardinello. Confermato il ruolo di vertice per Antonino Sciortino, condannato a 18 anni
Nuovo mandamento, Cassazione conferma le condanne Più di 200 anni di carcere a boss e gregari del Palermitano
La corte di Cassazione ha confermato le condanne a oltre 200 anni di carcere inflitte in appello a boss e gregari della provincia di Palermo. I giudici romani hanno ribadito il ruolo di vertice di Antonino Sciortino che in primo grado era stato assolto e in appello condannato a 18 anni. Il processo nasce dall’inchiesta Nuovo Mandamento così chiamata per il progetto dei clan di costituire un supermandamento che avrebbe dovuto accorpare le cosche di Camporeale, Monreale, Partinico, San Giuseppe Jato, Camporeale, Altofonte, Borgetto, Montelepre e Giardinello.
Gli imputati rispondevano a vario titolo di mafia, estorsione, detenzione di armi e di droga, furto di bestiame e dell’omicidio di Giuseppe Billitteri, eliminato col metodo della lupara bianca il 22 marzo del 2012. A 11 anni è stato condannato Sergio Damiani, a 17 Salvatore Mulè. Giuseppe Lo Voi ha avuto 18 anni e 2 mesi, Salvatore Tocco 1 anno e 8 mesi, Vincenzo Madonia 10 anni e 4 mesi, Francesco Vassallo 10 anni e mezzo, Carmelo La Ciura 10 anni, Giovanni Rusticano 7 anni e mezzo, Giovanni Longo 3 anni e 2 mesi, Sebastiano Bussa 2 anni e 11 mesi, Baldassare Di Maggio e Pietro Ficarrotta 7 anni e 2 mesi, mentre Giuseppe Mulè e’ stato condannato a 8 anni. Quattro anni e mezzo ha avuto il collaboratore di giustizia Giuseppe Micalizzi che, aveva iniziato a parlare con i magistrati poche settimane dopo il suo arresto. Annullata la condanna per Giuseppe Marfia, che in appello aveva ricevuto 11 anni e 4 mesi.