Dal presidente della struttura, Maurizio Artale, arriva un invito alla gente del quartiere. «Ribellatevi a questa logica. Non è necessario un carabiniere e un poliziotto ad ogni angolo di strada per vivere civilmente». Il centro di accoglienza negli anni è stato più volte preso di mira dai vandali
Nuova intimidazione a Centro Padre nostro Danneggiata l’auto di una volontaria
Ancora un’intimidazione per il centro di accoglienza Padre nostro, fondato dal beato Pino Puglisi a Brancaccio. L’auto di una volontaria, parcheggiata in via Brancaccio, ieri sera è stata danneggiata. Qualcuno ha forzato lo sportello del tappo della benzina, scardinandolo. «Cercare di fermare l’opera di volontariato del Centro – dice il presidente della struttura, Maurizio Artale – vandalizzando le automobili dei suoi volontari resterà una pia illusione. Certamente il danno creato sottrae fondi al centro e, quindi, ai poveri che ad esso si rivolgono».
Da Artale arriva un invito alla gente del quartiere. «Ribellatevi a questa logica. Non è necessario un carabiniere e un poliziotto ad ogni angolo di strada per vivere civilmente. Chi infanga il vostro nome e insozza le vostre strade ingombrandole di materassi, mobili vecchi, elettrodomestici, vetri, sono abitanti di Brancaccio, non vengono da fuori. Basterebbe che ognuno facesse la propria parte per smascherare e assicurare alla giustizia questi incivili».