Nuova darsena, 5 richieste di rinvio a giudizio Tra loro anche il rappresentante della Tecnis

Cinque richieste di rinvio a giudizio. È la decisione della procura di Catania sull’inchiesta relativa alla progettazione della nuova darsena realizzata all’interno del porto etneo e inaugurata nel luglio 2015. La richiesta è stata avanzata nei confronti di Riccardo Acernese – legale rappresentante della Tecnis, l’azienda che ha realizzato la struttura – e Pietro Viviano, direttore dei lavori per il committente, ossia l’autorità portuale. Coinvolti anche i tre tecnici – Franco Persio Boschetto, Giuseppe Marfoli e Cristina Maria Pedri – che hanno realizzato lo studio di impatto ambientale. Le accuse sono di interventi illeciti in una zona sottoposta a vincolo ambientale. Per i tre professionisti, inoltre, si aggiunge il reato di falso ideologico

Nella nuova darsena – un chilometro di banchine, 120mila metri quadrati di piazzali e sette ormeggi – a dicembre si è verificato il cedimento di 700 metri quadrati di calcestruzzo. Le indagini – come anticipato da MeridioNews – si sono chiuse due giorni prima del taglio del nastro, un evento con protagonista il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Per la realizzazione della struttura non sarebbero stati indicati correttamente nelle tavole grafiche il corso e la foce del fiume Acquicella. Un passaggio decisivo, secondo gli investigatori, per ottenere i necessari pareri favorevoli dell’assessorato comunale ai Lavori pubblici e del ministero dell’Ambiente. 

A sollevare il caso nel dicembre 2012 sono state sei associazioni cittadine che hanno presentato anche un esposto. «La verità su questa triste, ennesima, vicenda di scempio e di affari è quindi affidata ai giudici», hanno scritto in una nota congiunta CittàInsieme, comitato Porto del sole, forum nazionale Salviamo il paesaggio, Libera, Lipu e Wwf

Il prossimo passaggio è previsto per il 18 febbraio, quando il giudice Fabio Di Giacomo Barbagallo si esprimerà sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata. 


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