Numonyx: sarà vera gloria?

Lo scorso aprile è nata la Numonyx, nuova società del settore della microelettronica, creata dalla fusione di ST Microelectronics e da Intel Francisco Partner. Una società sulla quale negli ultimi mesi si era molto puntato per le speranze di rilanciare il settore. Ma che a molti non sembra ancora una realtà tale da poter affrontare il già affollato mercato dell’elettronica.

L’allarme viene dai sindacati, con l’UGL in testa, che hanno denunciato la lenta messa in moto delle nuove attività della neonata società; in primis per quanto riguarda il completamento del modulo M6, struttura non lontana dalla vecchia sede di ST, ancora privo dei macchinari necessari per avviare la produzione delle fette di silicio su dimensioni di 12 pollici: una innovazione che permetterebbe all’azienda un salto di categoria nel mercato delle telecomunicazioni non indifferente.

Le strategie di ST nel campo della Joint-venture sono già da tempo iniziate con l’acquisizione della NXP, un’azienda per la produzione di semiconduttori facente capo alla Philips. L’accordo consoliderà la posizione dell’azienda nel mercato delle telecomunicazioni UMTS e porterà alla creazione della società “Falcon”, uno sforzo che mirerà ad unire le forze delle due aziende per uno sviluppo sensibile nel campo della telefonia mobile di ultimissima generazione, sia per ciò che riguarda la ricerca che per lo sviluppo dei dispositivi.

L’acquisizione sarà pianificata in due tempi, in quanto la ST ha già comprato l’80% della NXP, un’operazione che ha previsto il versamento nelle casse della ex società facente capo alla Philips una somma di 1,55 milioni di dollari, e fra tre anni si prevede l’acquisizione del restante 20%. Alla fine di questo periodo la nuova società dovrebbe essere già avviata come una delle aziende leader al mondo nel settore della microelettronica.

La nuova società sarà formata da 9000 dipendenti circa, di cui 4500 nel settore del manufacturing, con sede principale in Asia. Entrambe le aziende contribuiranno con 4500 dipendenti circa e garantiranno a tutti loro l’attuale posto di lavoro.
La Joint-venture che nascerà dall’impegno delle due multinazionali prevederà tempi abbastanza lunghi ed in questo periodo sarà necessario pianificare i futuri progetti, gli incarichi e le responsabilità della nuova società, inclusa la prospettiva di posizionamento nel mercato della microelettronica.

Il processo che porterà alla formazione dell’altra Joint-venture, quella di ST con Intel Francisco Partner, per la creazione di Numonyx, azienda che invece si occuperà della progettazione e della produzione delle memorie, sembra anch’esso molto lungo, laborioso e complicato, per questo è ancora molto difficile prevedere una piena attività da parte della nuova società; una situazione che comunque non dipende da ST, ma soltanto da questioni tecniche e burocratiche.

Il segretario provinciale dell’UGL metalmeccanici, Luca Vecchio, ha dichiarato che allo stato attuale delle cose gli accordi in atto non consentiranno di rendere competitivo il sito di M6, quello che per intenderci dovrà essere la sede principale della nuova azienda, fino al 2010. Tra l’altro sarà necessaria anche la realizzazione di una speciale turnazione da parte degli operatori che già lavorano a turni, il cosiddetto ventunesimo turno, per procedere con la messa in moto della macchina “produzione”, un processo anch’esso contorto e delicato, che prevede lo spostamento dei lavoratori con più esperienza nel modulo 6, una volta ultimato, e l’assunzione di nuovi operatori nei reparti che già esistono all’interno di ST.

Se tutte queste sono notizie non molto soddisfacenti ad oggi bisogna aggiungere una previsione quasi certa. Molto probabilmente anche quest’anno non sarà previsto il “Summer Job”, il progetto di lavoro, ormai da anni pianificato dalla ST: un incarico stagionale che dà la possibilità a moltissimi giovani di imparare il mestiere di operatore per la lavorazione e progettazione dei semiconduttori, oltre a dare loro una speranza di lavoro nel prossimo futuro, attesa che ormai sembra diventare sempre più lunga.

Insomma sembra ancora difficile, se non impossibile, parlare di Numonyx come nuova e grande società della microelettronica capace di accaparrarsi una fetta importante del mercato delle telecomunicazioni. Molti giornali e notiziari hanno parlato dell’operazione con grande entusiasmo e con grande fiducia. Quella di molti giovani competenti del settore, ma ancora disoccupati, sta invece cominciando ad affievolirsi.


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