Nucleo di Valutazione: un occhio sull’Ateneo

Prima di parlare del Nucleo di Valutazione, è meglio tracciare un quadro storico dell’evoluzione del sistema universitario, per capire qual è stato il suo progresso negli ultimi quarant’anni.

Per avere il quadro della situazione bisogna analizzare il periodo che va dagli anni ’60 ad oggi; dagli anni ’80 ad oggi e dal 1994 ad oggi. La fine degli anni ‘60, segnano il passaggio dall’università d’élite, accessibile a porzioni molto ridotte di popolazione giovanile, all’università caratterizzata dall’accesso ampio (università di massa). Le immatricolazioni aumentarono e il fenomeno è durato fino al 1992, quando iniziò a registrarsi un’inversione di tendenza, causata dal calo demografico delle generazioni di giovani.

Negli anni ’80 si è accentuata la patologia del deciso allungamento della durata reale degli studi universitari, causata anche, in parte, dalla ridotta selezione determinatasi dopo la liberalizzazione degli accessi. All’inizio degli anni ’90 vengono avviate le riforme sull’autonomia didattica, sul diritto allo studio universitario e sull’autonomia regolamentare delle università. Il 1994 segna il passaggio degli atenei all’autonomia finanziaria. Da questo momento gli studenti iniziano ad essere considerati dalle università un bene prezioso, da conquistare.

Considerando la situazione dell’Ateneo di Catania, possiamo iniziare dicendo che il Nucleo di Valutazione interna dell’Università di Catania è regolamentato dall’art. 11 dello Statuto di Ateneo e dall’art. 72 del Regolamento Generale d’Ateneo.
Il Nucleo di valutazione interna verifica la corretta gestione delle risorse, la produttività della ricerca e della didattica, l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa. 

Il Nucleo valuta la congruenza tra gli obiettivi programmati e quelli raggiunti in merito all’attività didattica e scientifica svolta. Si esprime dando un motivato parere di cui si terrà conto anche ai fini interni per l’assegnazione dei futuri finanziamenti. 
Il Nucleo di valutazione trasmette annualmente al Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica, al Consiglio Universitario Nazionale e alla Conferenza permanente dei Rettori la relazione per la valutazione dei risultati relativi all’efficienza e alla produttività delle attività di ricerca e di formazione, e per la verifica dei programmi di sviluppo e di riequilibrio del sistema universitario.

In base alle informazioni raccolte dal rapporto 2003 sullo stato delle Università italiane, con riferimento alle prime analisi sull’avvio della riforma, si completa la considerazione sul Nucleo di Valutazione riportando alcuni dati dei questionari proposti dal Nucleo sui corsi attivati nell’a.a. 2002-2003.

Lo sapevate che…

  • Il totale degli studenti iscritti nell’a.a. 2001-02 è stato di 1 milione e 700 mila.
  • Nel 2000, su 100 maturi, gli immatricolati sono 65.
  • Nel 2001, il numero di laureati e diplomati è stato di 173.710.
  • Dal 1994 ad oggi, sono stati avviati dieci nuovi atenei.
  • Nel 2002, i docenti in servizio sono stati 54.000.
  • L’età media degli studenti è di 23,4 anni.
  • Nel 2002, quasi 1 studente su 2 svolgeva un lavoro occasionale o stabile, mentre 9 universitari su 100 erano lavoratori a tempo pieno.
  • Nel 2002, le ragazze immatricolate sono state il 55,1% sul totale degli iscritti.
  • Sempre nel 2002, l’età media al conseguimento della laurea è 27,8 anni.
  • L’Ateneo più attrattivo è quello di Bologna e di Perugia, il più critico quello della Basilicata e della Calabria.
  • Nel 2002, la richiesta di finanziamenti per la Ricerca è stata di 800 mld di lire con una concessione di 260 mld di lire.

Links utili:
http://www.cnvsu.it


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