Il giorno dopo il violento nubifragio che ha messo in ginocchio catania, all'ombra dell'etna divampa la polemica. La bomba dacqua ( 100 millimetri la pioggia caduta dalle 16 alle 17) che ha portato il panico in città allagando la centralissima via etnea e che in alcuni quartieri ha costretto la gente a rifugiarsi sui tetti, per fortuna non ha causato vittime.
Nubifragio a Catania, botta e risposta tra sindaco e Protezione Civile
Il giorno dopo il violento nubifragio che ha messo in ginocchio Catania, all’ombra dell’Etna divampa la polemica. La bomba dacqua ( 100 millimetri la pioggia caduta dalle 16 alle 17) che ha portato il panico in città allagando la centralissima via Etnea e che in alcuni quartieri ha costretto la gente a rifugiarsi sui tetti, per fortuna non ha causato vittime.
Ma resta la rabbia. Tra i cittadini e a Palazzo degli Elefanti. Il sindaco, Raffaele Stancanelli, che ha chiuso le scuole “per consentire ai tecnici le opportune verifiche” tuona contro la Protezione Civile per non avere ricevuto alcun allerta meteo. Accusa rimandata subito al mittente:
“Il Centro funzionale centrale del Dipartimento della Protezione civile, che sostituisce quello della Regione siciliana, inadempiente dal 2004 ha emesso un bollettino di criticità per le zone della Sicilia orientale. Il dipartimento chiede, piuttosto, se lamministrazione di Catania sia dotata di un piano aggiornato, e magari esercitato, di protezione civile. La Sicilia, infatti, è lunica Regione a non avere ancora risposto alla richiesta di conoscere quanti e quali comuni sono provvisti di un piano di emergenza. Prima di rifugiarsi nel ricorrente scaricabarile conclude la nota sarebbe utile che chi è autorità di protezione civile conoscesse il sistema e lo mettesse a regime”.