Note folk di solidarietà

Una squadra di artisi siciliani, più una sorpresa, per il primo spettacolo di solidarietà per “I Siciliani”. Iniziano domani 28 luglio le prime tre serate organizzate dalla Fondazione Giuseppe Fava, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Catania, presso il Cortile Platamone (Via Landolina, 11). Durante il primo concerto, con inizio previsto per le ore 21, si esibiranno Carlo Muratori, insieme ai Nakaira, I Beddi, IPercussonici e la statunitente Amy Denio.

Con una sottoscrizione all’ingresso di dieci euro, sarà possibile godere di questo esclusivo concerto, con il meglio degli artisti folk (e non solo) della Sicilia, tra emergenti e affermati, ma soprattutto contribuire a ripianare i debiti della Cooperativa Radar, editrice de “I Siciliani”. Il giornale fondato da Pippo Fava, giornalista ucciso dalla mafia a Catania nel 1984, ha continuato ad esistere fino a due anni dopo la morte del suo direttore. Il 30 settembre i cinque membri dell’allora Consiglio d’Amministrazione dovranno presentare in tribunale una cifra pari quasi a centomila euro, altrimenti vedranno pignorate le proprie abitazioni, così come la casa natale di Fava.

Una vicenda che non è personale, ma che riguarda un’intera città. Le prime attestazioni di solidarietà sono già arrivate sotto forma di sottoscrizione sul conto corrente creato dalla Fondazione: poco più di 10 mila euro. Non bastano, ma fanno sperare nella presenza di “una Italia civile che – nonostante tutto – esiste e resiste”, come ha scritto recentemente Claudio Fava, figlio del giornalista.

Solidali anche i musicisti, che si esibiranno senza ricevere alcun compenso. In scaletta, l’artista più atteso è sicuramente Carlo Muratori, noto studioso e ricercatore di brani della tradizione siciliana e anche autore di inediti in lingua e dialetto. L’esperienza trentennale, sia nell’ambito musicale che teatrale, lo rendono un artista apprezzato anche all’estero.

A dividere il palco con lui ci saranno gruppi rinomati del catanese. I Nakaira con la loro world music celtico-balcanica apportano un importante contributo a suon di bouzouki, gaita e percussioni etniche. Da dieci anni in attività, hanno suonato per importanti festival nazionali e internazionali, esportando le melodie mediterranee e allo stesso tempo facendosi influenzare da esse.

Ipercussonici, reduci di una tournè in Giappone lo scorso anno e un’altra quest’anno in Ungheria, sono il nome che da anni fa ballare la gente di tutta Italia e oltre con ritmi tribal-siciliani e strofe dialettali.

I Beddi suoneranno il tradizionale folk siciliano con ventate moderne e radici meridionali. Una line-up di tutto rispetto che da qualche anno riscuote successo e consensi in tutta la Sicilia e il sud Italia.

La vera sorpresa della serata è però Amy Denio, polistrumentista e cantante indie-rock statunitense. “Intrusa” fra gli artisti folk ed etnici dell’isola, l’artista americana si trova in tour in Sicila e, saputo della serata e della storia de “I Siciliani”, si è proposta personalmente per dare una mano. Amy è un personaggio storico dell’indie americano cresciuta fra Detroit e Seattle. La sua lunga carriera è tempestata di collaborazioni con numerosi artisti da tutto il mondo; in Italia, per esempio, con gli Zu e Il Parto delle Nuvole Pesanti. Impossibile classificare il suo genere musicale, poichè la parola chiave della musica di Amy è la sperimentazione: dall’alternative-rock al jazz, dal gypsy al punk, fino al klezmer e l’hip hop. In poche parole, un’artista completa.

La Catania civile potrà quindi farsi testimone della storia di Giuseppe Fava e de “I Siciliani” proprio domani, al Cortile Platamone, in un incontro affatto celebrativo, e ancora meno lugubre: parlerà solo la musica. Non è previsto infatti nessun intervento, ci saranno solo ringraziamenti e l’aggiornamento sullo stato del conto corrente.

Le serate continueranno il 20 agosto, sempre al Cortile Platamone, per la messa in scena di “Foemina ridens”, spettacolo teatrale adattato dallo stesso Giuseppe Fava, e il 28 agosto per un altro esclusivo concerto. Intanto, l’Ordine e il Sindacato dei Giornalisti preparano eventi anche a Palermo. Per non dimenticare, ma soprattutto, per resistere.


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