«Non c’è più il monopolio sull’Etna, Vasta non sta scrivendo più e non può più scrivere che c’è il monopolio sull’Etna, c’è un gestore che gestisce le escursioni al Nord e un gestore che gestisce le escursioni al Sud, problema del monopolio risolto, non c’ho più l’Antitrust che mi rompe e non mi può rompere i coglioni, dico, io sono a posto». Nelle intercettazioni dell’inchiesta che ha travolto il gruppo imprenditoriale Russo Morosoli c’è anche il nome di un nostro giornalista. Francesco Vasta viene citato da Francesco Russo Morosoli, adesso agli arresti domiciliari con accuse che vanno dalla turbativa d’asta all’estorsione, a proposito del tema che più gli sta a cuore: i trasporti turistici a Etna nord e gli impianti di risalita a Etna sud. Un mosaico di attività che per anni ha fatto capo alle due società Funivia dell’Etna spa e Star srl, diretta emanazione della famiglia Russo. I cui interessi sulla vetta del vulcano sono finiti sia sotto la lente d’ingrandimento dell’autorità garante della concorrenza sia al centro di una lunga serie di articoli che, negli anni, MeridioNews ha riservato all’argomento.
«Contrariamente a quanto pensava papà, che se perdevamo il monopolio la funivia non avrebbe fatto più utili o tutte queste, queste belle cose… – dice Russo Morosoli, mentre le sue conversazioni venivano registrate dagli investigatori – io avevo una visione diversa… Allora il discorso è che mi hanno risolto duecentomila problemi». Tra i guai citati dall’imprenditore, titolare anche dell’emittente televisiva locale UltimaTv, c’è anche il cronista Vasta, che dell’Etna si è sempre occupato sulle pagine di questo quotidiano. L’inchiesta della magistratura, infatti, tocca una lunga serie di vicende che MeridioNews ha raccontato negli anni: dai pareri dell’Antitrust al project financing per un sistema di mobilità integrato Etna-Alcantara, passando per la revoca del bando autorizzatorio avvenuta a luglio 2017, arrivata dopo un tira e molla politico durato anni e inframmezzato da concessioni stagionali.
A luglio 2018, data a cui risale l’intercettazione di Russo Morosoli, il riferimento dell’imprenditore ed editore è al fatto che su Etna nord, da febbraio di quest’anno, l’operatore che si occupa delle gite in fuoristrada in cima al vulcano, con partenza da Piano Provenzana, è l’associazione temporanea di imprese Etna mobility, unica a partecipare alla gara dei Comuni di Linguaglossa e Castiglione di Sicilia, proprietari della pista sterrata utilizzata da sempre per le escursioni. L’ati si era aggiudicata il bando per la stagione che finisce oggi con un’offerta del valore di 86mila 600 euro, per svolgere un servizio che, storicamente, era stato appannaggio della Star.
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