Giornata straordinaria, quella di ieri, per il movimento no muos: circa 5000 persone hanno sfilato come un enorme serpentone variopinto lungo il sentiero a tratti asfaltato a a tratti sterrato che conduce alla base americana n. R. T. F. Di niscemi.
No Muos, la carica dei 5mila con qualche bandiera di troppo….
Giornata straordinaria, quella di ieri, per il Movimento No Muos: circa 5000 persone hanno sfilato come un enorme serpentone variopinto lungo il sentiero a tratti asfaltato a a tratti sterrato che conduce alla base americana N.R.T.F. di Niscemi.
La grande manifestazione contro il MUOS è cominciata con una notizia straordinaria: il GIP di Caltagirone ha ordinato il sequestro dell’area dove dovrebbe sorgere il MUOS, il sistema di comunicazioni satellitari gestito dal Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti e in fase di realizzazione all’interno della riserva “Sughereta di Niscemi”, area di inedificabilità assoluta e sito di interesse comunitario.
La notizia ha messo tutti di buon umore. E meno male. Perché al nostro arrivo a Niscemi, ieri in mattinata, la situazione era apparsa tesa. Si era parlato, nei giorni scorsi, della possibilità di reazioni poco pacifiche, da parte di dimostranti di diverse collocazioni politiche e le forze dell’ordine erano preparate ad arginarle. Insomma, si temevano scontri e tafferugli. Non a caso, ieri, Niscemi, brulicava di Carabinieri e di uomini della Polizia di Stato, ma per fortuna, tutto è andato bene.
Man mano che la folla si è avvicinata all’ingresso della base, dove 4 file di poliziotti e carabinieri, in schieramento “antisommossa” con caschi e “scudi” in mano, non indossati, ci aspettavano schierati ma sereni (ho visto un poliziotto giocare con un bambino e darsi il “cinque” ) la situazione si delineava sempre più chiaramente: tanti i sindaci presenti, tantissimi i manifestanti chiassosi ma pacifici (pare si fosse in 5.000..), tanti microfoni e voci parlanti più o meno “politichese”. Tanti personaggi della politica siciliana, nomi illustri come quello di Rita Borsellino e di Claudio Fava che ha fatto una fugace apparizione e tanti altri candidati alle prossime elezioni regionali. Hanno parlato ai
microfoni di televisioni più o meno private e di giornalisti più o meno interessati ai discorsi che registravano.
La “festa” è durata un paio d’ore presso la base, poi ci si è spostati tutti nella piazza del Municipio, dove si è svolto un concerto e pochi schiamazzi ma tante bandiere. Bandiere di tutti i tipi: No Muos, No Tav, No Ponte, No dal Molin e tante, tantissime bandiere rosse con tanto di falce e martello che hanno colorato di “rosso” una giornata ed una manifestazione che avrebbe dovuto essere “apartitica e trasversale” come la “politica” di tutto il movimento NO MUOS.
A parte le “bandiere” poche, uniche note stonate, quelle della canzone “Bandiera rossa” che hanno riempito l’aria per diversi minuti, e l’assenza di alcuni gruppi di destra che siamo certi, sarebbero stati pacifici anche loro ma che sono stati tenuti fuori da uno strano mistero. Pare abbiano avuto il divieto dalla Questura ad organizzare una “seconda manifestazione”. Non si capisce chi abbia parlato di “seconda manifestazione” alla Questura, visto che i quattro gruppi dovevano partecipare all’unica manifestazione organizzata nella giornata. Speriamo che il mistero venga presto svelato.