«Ogni mattina, quando mi sveglio, so già che troverò una multa Sostare sul tergicristallo dell’auto». Ad affermarlo è Vincenzo Tramontana, ingegnere 78enne in pensione, il primo ad arrivare armato di penna al banchetto organizzato dall’opposizione di centrodestra – Area popolare, Forza Italia e Grande Catania – per dire no alle strisce blu notturne a pagamento. Nel giro di dieci minuti i promotori dell’iniziativa – intitolata Basta al biglietto parcheggio anche di notte – raccolgono il consenso di oltre venti cittadini etnei.
«Questa nuova misura non tiene conto di molte variabili – spiega Tramontana – ad esempio io risiedo in centro, l’auto che utilizzo è intestata a mia sorella e quindi non posso richiede il pass gratuito». Gli dà ragione Vincenzo Damigella, un altro catanese accorso per firmare la petizione. «Il sindaco forse non sa che molti cittadini non arrivano a fine mese perché devono pagare la Tari, la Tasi e la benzina per andare a lavorare e – s’arrabbia – lui ci mette il carico facendo pagare anche il parcheggio?». E conclude con stizza: «Che abuso, che vergogna!».
L’iniziativa delle forze consiliari di opposizione – prima di una lunga serie, promettono – ha intercettato il malcontento generale dei catanesi sulla questione del parcheggio a pagamento dalle 21 alle 3. Ma anche di forze interne alla maggioranza. E’ il caso di Ludovico Balsamo, consigliere comunale di Articolo 4 e presidente della VI commissione produttiva di palazzo degli Elefanti. «Firmo anch’io la petizione promossa dal centrodestra perché questa nuova norma di parcheggio danneggia la cittadinanza – spiega – Molti operatori commerciali del centro storico mi hanno rivolto diverse lamentele perché i loro dipendenti alle otto di sera devono scappare in massa a rifare il ticket Sostare, a prezzo pieno e senza nessuna agevolazione e spendendo una media di 4-5 euro al giorno per parcheggiare nella zona che frequentano per lavorare».
Il consigliere ha quindi chiesto all’assessore alle Attività produttive Angela Mazzola – «che è del mio stesso partito», precisa – di cercare un accordo con l’azienda Sostare per venire incontro alle necessità di quella porzione di cittadinanza. «Il risultato è che non è stato fatto nulla da parte sua e io stesso ho dovuto chiedere un incontro con un rappresentante Sostare che ha pensato bene di non presentarsi all’appuntamento», conclude Balsamo. «E’ chiaro che la nostra iniziativa non è una strumentalizzazione della destra catanese ma nasce dal dialogo con i cittadini», puntualizza il capogruppo di Area popolare Manlio Messina, uno dei promotori dell’appuntamento. «Ci hanno raccontato che pagare le strisce blu notturne è un mezzo per allontanare i parcheggiatori abusivi – continua – poi ci hanno spiegato che la misura facilita il defluire del traffico. Il risultato è che i parcheggiatori illegali hanno trovato altre vie, il centro è sempre pieno di auto e gli unici a essere tartassati con un’ulteriore tassa sono i cittadini».
Secondo Messina, infatti, le misure in materia di viabilità adottate dal Comune di Catania sono un fallimento su tutti i fronti, dal centro al Lungomare passando per corso delle Province e per il Movida bus. «Quest’ultimo mezzo messo a disposizione dall’Amt gira per dieci minuti, fa cento metri e non lo usa nessuno perché non tiene in considerazione chi vive nelle periferie», racconta Messina. Parlando di soluzioni, però, la questione si complica. Secondo Messina, basterebbe «ascoltare di più la città nelle sue varie esigenze e insieme ad essa cercare risoluzioni alternative», sostiene il consigliere. Ma «abbiamo capito che questa amministrazione fa solo passerelle, vive di pubblicità, e crede davvero che un dipendente Sostare possa allontanare un abusivo, che a sua volta non teme nemmeno un pubblico ufficiale». E conclude: «Senza contare che così si aiuta l’azienda Sostare a coprire il proprio buco finanziario tassando i cittadini».
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