Gestione di rifiuti non autorizzata e abuso d’ufficio tra le accuse contestate agli indagati. Tra questi i primi cittadini di Nizza, Alì Terme (c'è anche il suo predecessore) e Fiumedinisi
Nizza di Sicilia, sequestrato il depuratore e 7 indagati Ci sono pure tre sindaci, funzionari e un imprenditore
Sequestrato il depuratore consortile di Nizza di Sicilia, Fiumedinisi e Alì Terme. L’impianto che si trova in contrada piana a Nizza di Sicilia è stato chiuso in esecuzione di un decreto emesso dal gip di Messina su richiesta della Procura.
A eseguire il provvedimento sono stati i carabinieri della compagnia sud che hanno anche notificato un avviso di garanzia, quali persone sottoposte a indagine, ai sindaci in carica dei tre Comuni interessati, Carlo Agatino Giaquinta di Alì Terme, Antonino Pietro Briguglio di Nizza di Sicilia e Giovanni Sebastiano De Luca di Fiumedinisi, oltre che all’ex primo cittadino di Alì Terme Giuseppe Marino e a due funzionari del Comune di Nizza di Sicilia, Rosario Leonardo Porto e Umberto Valerini. Avviso di garanzia anche al titolare della ditta affidataria della gestione dell’impianto, Agatino Mantarro.
Getto pericoloso di cose, gestione di rifiuti non autorizzata, abuso d’ufficio, rifiuto di atti d’ufficio i reati contestati a vario titolo ai sette indagati. Il gip ha stabilito che l’utilizzo dell’impianto sia subordinato al controllo di un custode giudiziario nominato dalla procura.