Il direttore dell'ospedale della cittadina nissena lo ha comunicato lo scorso venerdì. «Nell'attesa che arrivi il nuovo macchinario - precisa il responsabile Alfonso Cirrone Cipolla - da domani ne avremo uno in sostituzione». I pazienti in emergenza e urgenza intanto vengono portati a Gela
Niscemi, si rompe macchina in sala operatoria Attività sospesa, «ma da domani riprenderà»
Sospesa l’attività chirurgica della sala operatoria dell’ospedale Suor Cecilia Basarocco di Niscemi, in provincia di Caltanissetta. La comunicazione, con un documento a firma del responsabile della direzione medica di presidio, Alfonso Cirrone Cipolla, arriva lo scorso venerdì 11 maggio. La causa è il malfunzionamento di un apparecchio di anestesia del blocco operatorio.
«Si tratta – spiega Cirrone Cipolla a MeridioNews – di un apparecchio di anestesia, un macchinario che serve a monitorare il paziente addormentato. È stato l’anestesista a segnalarmi, tramite il normale monitoraggio che viene effettuato, che l’apparecchiatura aveva un problema nel monitor per il controllo della saturazione. Ho preso la decisione di sospendere le attività perché non si poteva rischiare che a pagarne le conseguenze fossero i pazienti durante una operazione».
Inoltrato il documento alla direttrice sanitaria dell’azienda sanitaria provinciale, Marcella Santino, «nel primo giorno lavorativo utile – precisa Cirrone Cipolla – si è già provveduto a indire una gara d’appalto in emergenza per l’acquisto di un nuovo macchinario dal valore di 40mila euro. Nell’attesa – assicura – da domani arriverà una apparecchio sostitutivo da una ditta catanese che useremo fino all’arrivo di quello nuovo».
Intanto, gli interventi chirurgici sono sospesi a Niscemi. Quelli in emergenza verranno eseguiti all’ospedale di Gela, dove saranno trasferiti i pazienti. «Fino a questo momento, per fortuna, non ce n’è stato bisogno – dice il responsabile Cirrone Cipolla – mentre per quanto riguarda le piccole operazioni in anestesia locale, stiamo continuando a usare la nostra sala operatoria e, da venerdì a ora, ne abbiamo portate a termine dodici. Una situazione che inizialmente mi ha preoccupato – conclude – ma che sono soddisfatto sia stata gestita senza recare disagi ai nostri pazienti».