Carni prive di marchi identificativi, due capre vive nel retrobottega e attrezzi per macellazione in un'attività di via Etnea. A segnalare l'abuso l'inviato Edoardo Stoppa, che ha poi assistito all'operazione dei carabinieri e dei Nas. Per i titolari è scattata una multa di 15mila euro e il sequestro della macelleria
Nicolosi, macellazione illegale di carni L’abuso segnalato da Striscia la notizia
Due capre vive senza i contrassegni identificativi, resti di capretto, agnellone e costato di agnello privi di marchi, e attrezzi da macellazione. È questo il risultato di un’operazione dei carabinieri di Nicolosi in una macelleria di via Etnea. La segnalazione è arrivata ai militari dal giornalista di Striscia la notizia Edoardo Stoppa che ha assistito all’azione coordinata dall’Arma e dai Nas di Catania.
Le carni venivano probabilmente macellate illegalmente e, nei prossimi giorni, saranno compiute su di esse le analisi scientifiche per accertarne la provenienza. Mentre il deposito – completo dell’attrezzatura da macellazione – è stato sequestrato, e le due capre sono state affidate al servizio veterinario dell’Asp del capoluogo etneo. A gestire l’attività commerciale, temporaneamente sospesa, erano due fratelli di settanta e sessantotto anni che sono stati denunciati alla procura della Repubblica di Catania. Per loro anche una multa di 15mila euro.