Giusto ridimensionare la spesa per un servizio quasi del tutto inutile
Nessuna pietà per la Rai
GIUSTO RIDIMENSIONARE LA SPESA PER UN SERVIZIO QUASI DEL TUTTO INUTILE
“Non condivido tutto quello che fa Renzi, ma sulla Rai faccio il tifo per lui, spero riesca a rinnovarla. I tagli sono dolorosi, ma i sacrifici li stanno facendo tutti”. Parole sante quelle dell’ex vicedirettore generale Rai, Albino Longhi, affidate ad un’intervista pubblicata su Repubblica. Il tema sta suscitando un vivace dibattito, a tratti anche stucchevole.
Non si capisce, infatti, perché, tranne rare eccezioni, nessuno abbia nulla da ridire sui tagli che pesano come un macigno sui comuni mortali sotto forma di tasse e balzelli, e invece ci si debba indignare per una spending review che vuole ridimensioare i costi di una vera e propria casta.
Longhi, che la Rai la conosce bene, si spinge oltre, innanzitutto definendo lo sciopero “inopportuno”. E poi facendo due conti: “La Rai oggi puo’ sostenere il taglio di 150 milioni. Da vecchio direttore di sedi Rai (Sicilia e Friuli) sento che le spese sono lievitate. Troppo. Va tagliata qualche spesa inutile”.
E alla domanda su quali siano i primi risparmi da mettere in atto risponde: “L’esempio venga dall’alto, dal direttore generale Gubitosi e dalla presidente Tarantola. Dicono che il costo dei loro staff e’ aumentato di molto. Si dovrebbe cominciare da li'”.