Una richiesta semplice quella che Marcello Berti, quarantenne catanese con precedenti per rapina, ricettazione e maltrattamenti, ha rivolto agli agenti del commissariato catanese di Nesima, dove si trovava per la notifica di una ordinanza di custodia cautelare in carcere: andare in bagno. Subito condotto ad espletare i suoi bisogni fisiologici, l'uomo è stato accerchiato dagli agenti, intervenuti perché stava tentando la fuga dalla finestra del bagno, e poi tradotto nel carcere di piazza Lanza
Nesima, tenta la fuga dal commissariato «Devo fare pipì», e scappa dalla finestra
«Mi scappa la pipì». Così Marcello Berti, quarantaduenne catanese già noto alle forze dell’ordine, deve aver convinto gli agenti del commissariato di Nesima ad allentare, per qualche minuto, la sorveglianza. L’uomo, che si trovava ieri negli uffici di polizia per la notifica di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Catania, è stato quindi accompagnato all’interno del bagno sotto sorveglianza. Ma una volta trovatosi all’interno dei servizi, Berti ha tentato la fuga attraverso la finestra del bagno.
Allarmati, forse, dalla durata eccessiva dell’espletamento della funzione fisiologica, il personale di polizia è subito intervenuto, accerchiando l’uomo dall’interno e dall’esterno del Commissariato, e bloccandolo proprio mentre si trovava sul punto di scavalcare. Un epilogo scontato per Berti: con precedenti per rapina, ricettazione e maltrattamenti in famiglia, e già in regime di arresti domiciliari, è stato trasferito nella casa circondariale di piazza Lanza.
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