«Quei cassonetti? Sono così dai giorni di forte vento all’inizio della settimana». L’indignazione sembra avere lasciato il posto all’abitudine. A parlare con MeridioNews è una cittadina che vive tra via Damiano Chiesa e via Cave Villarà. Un isolato di palazzi residenziali al confine tra i quartieri di Cibali e Nesima, dai cui balconi si vede un’area verde ancora incontaminata: quella che, secondo il vecchio piano regolatore generale (ancora in vigore), avrebbe dovuto lasciare il posto al centro direzionale Cibali. Adesso, mentre la primavera fa il suo lavoro e colora di verde quegli ettari, a ridosso della recinzione è il vento ad averla fatta da padrone: un cassonetto della raccolta differenziata della plastica e uno della carta – peraltro, quelli nuovi installati col marchio Dusty – sono stati spinti giù e sono bloccati dalla rete di ferro che delimita l’area privata. Tutto attorno, intanto, si accumula la spazzatura. Gettata oltre gli orari e i giorni di conferimento previsti dall’amministrazione.
«La colpa di questo schifo è di tutti, l’inciviltà è su tutti i livelli: dai cittadini al Comune, passando per l’azienda – prosegue la cittadina – Nessuno rispetta gli orari e la spazzatura viene buttata in ogni momento. Certo è, poi, che quando uno vede i cassonetti crollati e mai recuperati, per giorni, non è che pensa di essere il primo problema. Lo sa come si dice, no? Il pesce puzza dalla testa». Come a dire: se l’amministrazione e la ditta non controllano che le cose funzionino, e che i cassonetti stiano al loro posto e se rotti vengano sostituiti, che esempio viene dato ai cittadini? «Io non penso che, in una condizione di degrado, allora sia lecito lasciare i sacchetti dove capita. Dico solo che l’impressione è quella del completo abbandono. Senza contare, poi, che anche fare la differenziata è un’impresa».
In via Damiano Chiesa, oltre ai due cassonetti crollati, ce ne sono altri sette: cinque neri, tutti senza coperchio e senza indicazioni di conferimento, usati per l’indifferenziato; uno giallo per la plastica e uno bianco per la carta, entrambi impossibili da chiudere. «Poco distante, in via Nazario Sauro, c’è un’altra fila di cassonetti: solo plastica e indifferenziato – continua la residente – Io differenzio, giustamente, anche l’organico e il vetro. Passi per il vetro, che accumulo e poi vado a gettare alla prima campana che trovo in strada, dovendolo però trasportare in auto. Eppure prima c’era una campana anche qui, che da mesi è sparita. Ma con l’organico che dovrei farci, secondo il Comune e la Dusty? Lo dovrei tenere in casa per profumare l’ambiente? In teoria, c’era anche un cassonetto marrone in via Nazario Sauro, ma è sempre pieno di tutt’altro». E i controlli? «Leggo i titoli dei giornali anche io: si parla di multe, di controlli, di telecamere. Ma qui, sinceramente, mai visti».
I Carabinieri della Stazione di Palermo Crispi hanno arrestato un 34enne di Pomigliano d’Arco (Napoli), ritenuto responsabile…
Sono in corso le indagini per stabilire il movente del tentato omicidio dell'operaio della Reset,…
Martedì sera, alla vigilia di Natale, a Catania un ragazzo di 20 anni è stato…
Una frana, causata dalle intense piogge, ha interrotto il transito lungo la strada provinciale 27…
Una donna di 75 anni è stata trovata morta in casa a Palermo in un appartamento in…
Mario Giovanni Spina, 46 anni. L'uomo deceduto, come riportato da Prima Tv, nella giornata di…