COME IL PROCURATORE DI PALERMO, FRANCESCO MESSINEO, IL PRESIDENTE DELL’ANTIMAFIA DI SALA D’ERCOLE EVITA LA RETORICA E DICE LE COSE PER COME STANNO
“La barbara morte di Libero Grassi doveva segnare l’avvio di una nuova coscienza civile ed invece è rimasta solo uno stimolo per pochissimi imprenditori coraggiosi!.
Lo afferma il presidente della Commissione Antimafia del Parlamento siciliano, Nello Musumeci. Una dichiarazione, la sua, perfettamente in linea con le parole pronunciate dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, Francesco Messineo.
Come il procuratore Messineo, il presidente dell’Antimafia regionale non fa retorica, ma dice le cose con schiettezza.
“Dopo 22 anni – precisa Musumeci – in Sicilia il racket delle estorsioni dilaga e la gente continua a dividere il proprio reddito con i mafiosi. Connivenza? No, ma diffusa convinzione che lo Stato non offra ancora sufficienti garanzie di tutela. Se la giustizia penale va a passo di lumaca, se la certezza della pena a carico di un delinquente resta una chimera, se un’azienda confiscata alle cosche è costretta poco dopo a chiudere, se un’impresa deve aspettare un anno per avere dalla prefettura un certificato antimafia, è facile capire perché ancora tanta diffidenza nei confronti dello Stato e la scelta – sbagliata ma comprensibile- di pagare e tacere”.
“Niente retorica, dunque – conclude Musumeci – in questo triste giorno di ricorrenza, ma serena consapevolezza che tanta strada resta ancora da fare”.
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