Le dimissioni del papa erano nell’aria da tempo. Ne ha parlato lo stesso Benedetto XVI, nel libro intervista dal titolo: “Luce del mondo”. Nel 2010 il Santo Padre non aveva fatto mistero della possibilità di lasciare il Soglio di Pietro.

“Quando un Papa giunge alla chiara consapevolezza di non essere più in grado fisicamente, mentalmente e spiritualmente di svolgere l’incarico affidatogli – disse allora Benedetto XVI – allora ha il diritto e in alcune circostanze anche il dovere di dimettersi”. Poi aveva precisato: “A volte sono preoccupato e mi chiedo se riuscirò a reggere il tutto anche solo dal punto di vista fisico”.

Non è stato un Pontificato facile, quello di papa Ratzinger. Basti pensare ai tanti scandali che negli ultimi anni hanno investito la Chiesa Cattolica. A cominciare dalla pedofilia di alcuni sacerdoti. Problemi che il Papa ha affrontato con coraggio e determinazione: “Proprio in un tempo come questo si deve tenere duro e sopportare. Ci si può dimettere in un momento di serenità, o quando semplicemente non ce la si fa più”. (a destra, foto tratta da techfanpade.it).

Forse Joseph Ratzinger, il Papa sempre assorbito dai temi teologici, ma sempre presente nel mondo con grande forza d’animo, non ce la faceva più. Così ha deciso di farsi da parte. Di ritirarsi nell’amata meditazione.

Un altro segnale delle possibili dimissioni del Pontefice, maturate stamattina, qualcuno le ha intuite ascoltando la sua ultima lectio, ai seminaristi di Roma, venerdì scorso. La Chiesa avrà un “Papa emerito”, che continuerà la propria missione “soffrendo e pregando”. Poi il riferimento al “mondo di oggi”: un mondo sempre più in crisi, sempre più avvitato su se stesso tra speculazioni finanziarie, massonerie e altro ancora. Il questo mondo così difficile alla Chiesa di Roma serve un timoniere nel pieno delle proprie forze, “sia nel corpo sia nell’animo”.

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