Nave incagliata a Siracusa, stop al recupero Trecento tonnellate di carburante a rischio

Le province orientali della Sicilia fanno i conti con la scia di danni lasciata dal ciclone mediterraneo. L’attenzione è rivolta a Santa Panagia, contrada di Siracusa, dove la nave cisterna Gelso M è ancora incagliata tra gli scogli. Destano preoccupazione le trecento tonnellate di carburante conservate nei serbatoi del natante lungo 150 metri. Stamattina si è tenuto un vertice alla Capitaneria di Porto a cui è seguito un nuovo sopralluogo. A causa del mare agitato e del vento che continua a soffiare anche a 35 nodi, ogni azione di recupero del carburante è stata rinviata a domani. «La nave è sbandata ulteriormente nella giornata di ieri – informa il comandante della capitaneria di Siracusa, Luca Sancilio – Adesso è piegata con un’inclinazione di 45 gradi ma non ci sono sversamenti evidenti. Il forte odore che si percepisce è dovuto allo squarcio di venti metri causato dall’impatto con gli scogli». Per il comandante è improbabile che la situazione peggiori. «Il serbatoio con il carburante si trova a poppa, mentre lo squarcio è a prua, all’altezza delle cisterne che fortunatamente erano vuote».

Sul posto, già sabato sera, sono giunti i tecnici della Smit, la ditta di Rotterdam specializzata in operazione di recupero, la stessa che si sta occupando della nave Concordia all’Isola del Giglio. Ma, fino a quando le condizioni meteo non miglioreranno, ogni intervento è sospeso.

Le associazioni ambientaliste lanciano l’allarme. «Le prime case distano appena poche centinaia di metri dal punto in cui si è incagliata la Gelso M e, nel caso di fuoriuscita delle trecento tonnellate, la macchia arriverebbe fino ad Ortigia», denuncia Enzo Parise, di Legambiente Sicilia. Il timore è che, rimanendo in balia delle onde, lo squarcio si allarghi arrivando ad interessare i serbatoi. La nave è rimasta in balia delle onde sabato mattina, a causa di un guasto ai motori. Dopo qualche ora i 19 membri dell’equipaggio sono stati portati in salvo grazie all’intervento di due elicotteri della Guardia Costiera.

Dopo la grandine e il ciclone dei giorni scorsi è drammatica la situazione delle campagne nelle tre province orientali dell’Isola. La Coldiretti ha stimato in 300 milioni di euro i danni subiti dal reparto agricolo. Per questo il presidente della Provincia di Siracusa, Nicola Bono, ha chiesto ufficialmente alla Regione e al Governo lo stato di calamità naturale.

[Foto di Elisa Delia su Twitter]


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