Napoli non è tutta così

Nel film tanta realtà, ma Napoli non è tutta così. Bisogna far capire alla gente di Scampia che esiste un modo diverso di vivere rispetto a quello che loro conoscono”. Maria Nazionale, famosa cantante napoletana, racconta ai microfoni di Radio Zammù il dietro le quinte della pellicola che ha scioccato il pubblico di Cannes mettendo in scena la cruda realtà delle guerre di camorra. Il suo personaggio è Maria, una madre disperata a causa della scelta del figlio di entrare a far parte della criminalità organizzata di Scampia. 

Quando si sta sul set non si ha mai una visione d’insieme di ciò che il regista vuole raccontare…
Credo che il regista abbia voluto tirare fuori l’animo dei napoletani, soprattutto di una parte di Napoli abbandonata a se stessa, gente che ha bisogno di aiuto. Credo che abbia voluto mettere in luce tutto questo anche per dare una mano a queste persone. 

Nel film viene creata un’atmosfera di quasi normalità calata in situazioni di assoluta violenza. Tu sei campana. Secondo te il film comunica la realtà o va un po’ oltre?
Purtroppo nel film c’è tanta realtà, ma Napoli non è tutta così. Io spero un giorno di leggere questa realtà come una pagina di cronaca, di storia. Bisogna far capire a questa gente che esiste un modo di vivere diverso rispetto a quello che loro conoscono.

Il tuo è un personaggio particolare, che vive a Scampia e si trova implicato nella guerra di camorra, quella degli scissionisti. 
Il mio personaggio rappresenta l’animo delle donne di Scampia. Io sono moglie di un boss che non si vedrà mai nel film perché è in prigione e ho un figlio che è in disaccordo con tutto quello che succede intorno a lui e decide di schierarsi dalla parte degli scissionisti.

Emerge la tua interazione con Totò. Siete molto realistici, sia nella recitazione che nei movimenti. Qual è stato il lavoro del regista sul tuo personaggio e su quello di Totò?
Siamo molto veri. Matteo ha fatto sì che non ci fosse un copione per cercare di tirare fuori il vero dagli attori. Inoltre l’intenzione è stata quella di creare una contrapposizione tra l’animo della donna e quello della madre e di esprimere il modo in cui entrambi potessero influire sulle scelte del ragazzino.

Una scena che colpisce molto è proprio quella in cui Totò finisce per tradirti, quasi un pugno nello stomaco. 
Anche questo fa parte delle storie vere di Napoli. Tutto quello che vediamo nel film è composto da frammenti di verità.

Il tuo è un personaggio che all’interno del film sta a metà: interagisci con Totò e con il “galoppino” allo stesso tempo. 
Non è stato facile. Ma bastava guardarsi un attimo intorno e carpire il calore di queste persone per cercare di tirare fuori il meglio di me. 

C’è una differenza tra il libro e il film. Mentre Saviano fa un’analisi economico-strutturale del mondo della camorra, Garrone fa una scelta diversa: decide di seguire le vicende di alcuni personaggi attraverso i loro occhi. La scelta è stata ben determinata?
A mio parere sì. Inizialmente Matteo aveva pensato di realizzare altre scene. Ma poi ne sono venute fuori alcune molto vere e ha deciso di lasciare quelle. Nel raccontare, è stato aiutato anche dagli stessi abitanti di Scampia. La finalità ultima è stata quella di fare informazione.

Spesso nel mondo l’Italia è nota per la malavita organizzata. Che impatto ha avuto il film a Cannes sul pubblico straniero?
Ha avuto un impatto fortissimo. Eravamo molto emozionati, certamente avevamo anche un po’ di paura, perché non sapevamo come il film avrebbe potuto essere accolto. Invece devo dire che quando c’è stato l’applauso che incalzava man mano, che cresceva, vedere 2500 persone in piedi per più di cinque minuti, sinceramente ci siamo sciolti come il burro. Canto da più di 20 anni e non ho mai provato un’emozione simile.

Sei anche un’interprete della musica napoletana. Questo era il tuo primo ruolo per il cinema.
Per me è stata un’esperienza bellissima e anche di grande soddisfazione.

Vuoi continuare a fare l’attrice?
Sì, perché mi sono divertita, mi è piaciuto da matti. Ho fatto teatro ma il cinema è completamente diverso, ci sono degli input differenti. Era tutto magico.

Garrone ha fatto delle scelte tecniche particolari: la camera a mano, muovere l’inquadratura tra i personaggi che dialogano, la scelta di sfuocare ciò che avviene intorno, creando un senso di disorientamento. Sono scelte coraggiose, soprattutto quella di presentare una realtà che appare normale mentre invece è molto strana. 
Matteo lavora con grande professionalità. È stato molto coraggioso e le sue scelte sono state finalizzate a tirare fuori soprattutto il dramma delle situazioni. 

Il film ha questa capacità di comunicare una realtà dura. Ma si è visto, in alcuni episodi, anche un barlume di speranza. 
Io vedo un barlume di speranza soprattutto in una delle scene finali, quando Roberto abbandona il personaggio interpretato da Tony Servillo. 

La scena in cui Don Ciro va via dopo il regolamento di conti degli scissionisti, è in silenzio e riprende dall’alto la strage, per poi passare ai rumori della città. Una sorta di liberazione.
Io la interpreto più come una paura: Don Ciro vorrebbe uscire fuori da questo mondo ma non può. Una volta entrati, è difficile uscirne.
 

 

[Intervista concessa a “Ritorno al futuro”, approfondimento cinematrografico  di Radio Zammù, a cura di Alberto Conti e Davide Brusà] 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]