Una delegazione di ex ricercatori della Myrmex insieme ai rappresentanti sindacali è stata ricevuta ieri pomeriggio a Palermo dal presidente della Regione, Nello Musumeci. «Incontro concreto e positivo», lo ha definito a MeridioNews Giovanni Romeo della Filctem Cgil che lo aveva chiesto dopo aver appreso che il 29 dicembre il consiglio d’amministrazione del Centro nazionale delle ricerche aveva all’ordine del giorno anche un punto per discutere dell’interesse all’acquisto dello stabile del laboratorio della zona industriale di Catania. All’incontro a palazzo d’Orleans, durato circa un’ora, hanno preso parte tre lavoratori, il rappresentante sindacale della Cgil Giacomo Rota e della Filctem Cgil Giovanni Romeo, e per la Regione il presidente Nello Musumeci, l’assessore regionale allo Sviluppo economico Gaetano Armao, l’assessore alle Attività produttive Girolamo Turano, e come funzionari l’architetto Alessandro Ferrara e Maria Mattarella.
«Anche se sostanzialmente non è venuto fuori ancora nulla di eclatante, è stato un incontro importante perché segna la tappa di un primo confronto. Abbiamo esposto la nostra problematica – spiega Romeo a Meridionews – puntando soprattutto sul fatto che la seconda delibera regionale del 23 ottobre per mettere in evidenza l’inadempienza da parte dell’imprenditore Gianluca Calvi».
Lo scorso 23 ottobre la Regione, durante la legislatura di Rosario Crocetta, aveva manifestato l’intenzione di riallinearsi alla delibera del 2011, che prevedeva che l’ente regionale potesse riacquisire il centro ricerca tossicologico per un euro. Cifra simbolica alla quale l’aveva già acquistata Gianluca Calvi, avvocato e amministratore unico della ditta milanese Myrmex, dopo le difficoltà dei precedenti proprietari della Pfizer. In poco tempo, Calvi aveva però reso improduttivo il centro tenendo per due anni i ricercatori senza lavoro. Durante la cessione, l’imprenditore lombardo aveva stipulato con la Regione un accordo che lo impegnava a mantenere il personale del laboratorio fino al settembre 2013 ma, appena cinque mesi dopo, i lavoratori si erano ritrovati in cassa integrazione.
«Partendo da qui, abbiamo chiesto alla Regione di verificare se esiste ancora l’interesse dell’imprenditore Roberto Giusti o di altri – dice Romeo – a rilanciare l’attività dell’impresa e a riassorbire tutti i lavoratori e, in caso, come possano essere messi nelle condizioni di poter creare occupazione e ulteriore sviluppo per il territorio». La Regione verificherà dunque come affrontare la questione e il prossimo incontro è stato aggiornato a gennaio, dopo le festività del periodo natalizio. «Noi riteniamo – conclude il sindacalista della Filctem Cgil – che ci siano diverse possibilità per dare esito positivo a questa vertenza ma attendiamo il tempo che la Regione si è presa per capire come rendere effettiva quella delibera per rilevare il laboratorio e rimetterlo sul mercato».
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