L'allenatore bergamasco, sulla panchina del Palermo nel 2001/02 in serie B e nel 2011/12 in A al posto di Mangia, analizza la bagarre-promozione che coinvolge la compagine guidata dal tecnico romano. Che, da giocatore, punì il Palermo di Mutti con la maglia del Napoli con una doppietta realizzata nel dicembre 2001 a Benevento
Mutti dà ragione al tecnico rosa Stellone «Palermo credici, tutto è ancora in gioco»
Ternana-Palermo è anche la sfida tra il ‘maestro’ De Canio e ‘l’allievo’ Stellone, alle dipendenze del tecnico di Matera in tre circostanze durante la sua carriera: a Lucca (nel 1997/98), al Genoa (all’inizio del 2004/05) e, in mezzo, l’esperienza a Napoli in B nel 2001/02. E proprio in quella stagione, in Campania, il duo De Canio-Stellone è stato letale per i rosanero. Il 3 dicembre 2001, allo stadio Santa Colomba di Benevento – casa provvisoria del club azzurro a causa dell’inagibilità del San Paolo – i partenopei guidati dall’attuale allenatore della Ternana si imposero con un rocambolesco 3-2 sul Palermo grazie ad una doppietta realizzata dall’attuale tecnico rosanero. Il primo gol è stato siglato su azione. Il secondo, invece, su un rigore molto dubbio (e contestato dagli ospiti) fischiato dall’arbitro Messina di Bergamo per un presunto fallo di Montalbano sullo svizzero Sesa. Tra i pali, nei rosa, c’era l’attuale preparatore dei portieri Sicignano. In panchina Bortolo Mutti: «Sono passati tanti anni da quella partita ma ricordo un arbitraggio non all’altezza – ha dichiarato il tecnico intervistato da Meridionews – la direzione arbitrale ci ha penalizzato (i rosa finirono la partita in nove per le espulsioni di Marco Aurelio e Ferri, ndr) ma, a distanza di molti anni, non vorrei però soffermarmi troppo su quello che è successo».
Mutti, al di là degli episodi, quella sera sperimentò sulla sua pelle il killer-instinct dell’attaccante romano. Uno che sapeva lasciare il segno da attaccante e – se lo augurano i tifosi rosanero – con le carte in regola per incidere anche in qualità di allenatore: «Ognuno ha il suo percorso – spiega il sessantatreenne tecnico di Trescore Balneario – anche se in un determinato momento c’è stato un andamento un po’ altalenante, Stellone ha già vinto centrando il doppio salto dalla Lega Pro alla A con il Frosinone e ha già dimostrato il suo valore. Non conta molto il fatto di essere stato attaccante o difensore. Gli input da dare al gruppo sono gli stessi e le competenze calcistiche non cambiano a seconda del ruolo in cui uno ha giocato in passato». La carica del successore di Tedino può essere una risorsa importante e funzionale alle esigenze di un Palermo che, pur avendo perso per strada diversi punti pesanti, ha ancora la possibilità di recitare un ruolo di primo piano in questo sprint finale: «Non ci sono gare scontate, come dimostrano ad esempio le recenti sconfitte del Parma a Vercelli e del Frosinone a Cesena. Il Parma, che è secondo, parte forse con un leggero vantaggio rispetto alle altre ma l’impegno dei ducali in programma domani sul campo del Cesena non sarà facile. Tutto è in gioco e il Palermo, in caso di un eventuale passo falso delle concorrenti, può ancora approfittarne».
Le parole del tecnico bergamasco, sulla panchina del Palermo in serie B nel 2001/02 ma anche in A nella stagione 2011/12 quando venne chiamato alla guida della squadra al posto di Mangia, rispecchiano il pensiero di Stellone: «Dall’esterno è difficile fare una valutazione precisa sull’avvicendamento Tedino-Stellone. In ogni caso, il cambio può starci nel momento in cui non c’è più sintonia tra tecnico e squadra ma – ripeto – per entrare nel merito bisogna conoscere le situazioni presenti all’interno dello spogliatoio. A Venezia, in occasione dell’ultima gara alle dipendenze di Tedino, il Palermo non ha fatto bene e mi sembra che anche Zamparini abbia esternato il suo malcontento per le risposte fornite dalla squadra». I rosanero hanno voltato pagina e, dopo il pari interno con il Bari, cercheranno oggi a Terni di conquistare un successo fondamentale in chiave promozione: «Per la Ternana (che nel marzo 2002 vinse in casa 2-0 contro il Palermo di Mutti grazie ai gol di Bucchi e Miccoli, ndr) quello di oggi è davvero l’ultimo treno a disposizione per centrare la salvezza. Se non dovessero vincere, gli umbri non avrebbero più speranze. Non sarà una gara facile per il Palermo ma anche i rosa punteranno con decisione alla vittoria e, a mio avviso, in queste ultime partite potranno fare leva su un calendario favorevole». Può esserlo sulla carta ma dovranno essere bravi gli uomini di Stellone a rendere in discesa il proprio cammino. Con uno spirito adeguato e la giusta mentalità: «In questo rush finale – conclude l’ex tecnico rosanero – conterà molto la condizione fisica. È chiaro, però, che per fare un certo tipo di percorso devono funzionare tutte le componenti tra cui l’aspetto mentale e anche il fattore legato all’ambiente. Da riconquistare e ricompattare. Serve un lavoro fatto a 360 gradi per mettere la squadra nelle migliori condizioni in vista della volata per la promozione diretta e, male che vada, per i playoff».