Qualche domanda al presidente della commissione antimafia di sala d'ercole. Dalla legge sull'editoria all'ufficio stampa di palazzo d'orleans. Dall'irsap ai termovalorizzatori
Musumeci: “Proveremo a costituire un soggetto unitario di destra”
QUALCHE DOMANDA AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA DI SALA D’ERCOLE. DALLA LEGGE SULL’EDITORIA ALL’UFFICIO STAMPA DI PALAZZO D’ORLEANS. DALL’IRSAP AI TERMOVALORIZZATORI
di Ignazio De Luca
Legge editoria. L’Ars ha approvato una legge per i soliti noti gruppi, con l’aggravante che alcuni deputati hanno inserito una norma bavaglio. Come si può far finta di niente quando gli editori pagano da 2 a 5 euro un “pezzo”? Si sarebbe potuto fare di più e meglio?
“La legge sull’editoria arriva in Sicilia con molto ritardo. Altre Regioni italiane già lo scorso anno si sono attivate per sostenere le imprese editoriali, soprattutto quelle radiotelevisive, costrette ad affrontare consistenti costi per passare al nuovo sistema. Certo, non è la migliore legge che potesse varare il Parlamento, ma rispetto al testo originario della maggioranza abbiamo apportato sostanziali modifiche per favorire l’accesso ai benefici anche delle piccole imprese. E nell’Isola, si sa, sono la maggioranza”.
Ufficio stampa Regione una polemica infinita per il licenziamento di 21 giornalisti. Non sarebbe ora che il Parlamento intervenisse con legge per regolamentare il settore?
“Sono fermamente convinto della necessità di predisporre un disegno di legge che metta fine alla pirateria giornalistica di Crocetta e, al tempo stesso, garantisca alla Regione un’attività di comunicazione e informazione affidata alla competenza ed alla professionalità del giornalista. Sul licenziamento dei ventuno giornalisti è in corso un contenzioso. Credo che almeno sul piano formale la vicenda poteva e doveva essere gestita in maniera diversa, con più sobrietà”.
Alcuni media hanno aspramente criticato le modalità di gestione della sua carica Istituzionale per l’affare Irsap, fino ad accusarla esplicitamente di indebolire il fronte antimafia, quanto meno quello targato Confindustria Sicilia. Cosa si sente di rispondere? Ha intrapreso anche le vie giudiziarie a tutela della Sua onorabilità?
“Non esiste alcun affare Irsap. La Commissione Antimafia conduce indagini in tutte le direzioni, com’è normale che sia. Può capitare che in qualche direzione si incontrino ostacoli, con inevitabili reazioni. Tutto previsto. Del mio lavoro debbo comunque rendere conto alla mia coscienza, al presidente dell’ Ars ed alla stessa Commissione”.
Nel mese di ottobre la Commissione Antimafia dell’Ars ha ascoltato l’assessore Nicolò Marino sui termovalorizzatori e sulle discariche. Con il riserbo che è doverosamente Istituzionale, noi si ha l’impressione che il dott. Marino, più che Davide contro Golia, sia il vaso di terracotta tra i tanti in ferro perciò destinato a rompersi . Ritiene corretta la similitudine?
“Mi consenta di non rispondere a questa sua domanda. Si tratta di indagini che stiamo conducendo con opportuna riservatezza e di apprezzamenti politici che il mio ruolo di presidente dell’Antimafia mi suggerisce di evitare”.
All’Ars la Lista Musumeci si unirà a Forza Italia, magari a livello nazionale piuttosto che ricostituire An? In questo caso i valori della destra si stempereranno oppure manterrete comunque la vostra identità?
“Creare all’Ars un gruppo assieme ai colleghi di Forza Italia era solo una ipotesi, legata in ogni caso ad esigenze organizzative ed a prescindere da ogni ragionamento politico su scala nazionale. Io spero che si possa creare, prestissimo, un soggetto unitario di destra, che raccolga la eredità di An. Se questo tentativo dovesse fallire, apriremo un confronto leale e sincero con le altre forze del centrodestra. Dopotutto, non è il contenitore che sbiadisce i contorni di una identità, specie se forte e inossidabile come la nostra. Ma al di là delle identità, la gente vuole dal centrodestra risposte chiare, efficaci e concrete. Ed è questo l’impegno prioritario nostro, per essere credibile alternativa ad una sinistra prigioniera dei propri errori, a Palermo come a Roma”.