Il pacifista, che da domenica si trova all'interno della struttura militare, «è rimasto senza acqua, ha bevuto le sue urine». Gli attivisti, che si sono riuniti in presidio per sostenerlo a distanza, si sono rivolti al commissariato niscemese. «Sia Turi che noi abbiamo chiesto che gli venga dato da bere, ma non fanno nulla»
Muos, Turi Cordaro continua la protesta a Niscemi Da tre giorni su un albero nella base Usa, senza acqua
«Da ieri è rimasto senza acqua, ha bevuto le sue urine». Da tre giorni il pacifista Turi Cordaro si trova arrampicato all’unico albero all’interno della base militare statunitense di Niscemi. Il suo intento era piazzare dei granelli di sale da lui stesso distillati all’interno della struttura dov’è in costruzione il Muos. I lavori sono interrotti dal primo aprile, quando la procura di Caltagirone ha disposto il sequestro. Adesso, dopo 72 ore passate all’interno della base, l’attivista «è un po’ abbattuto, fa molto caldo», spiega Elvira Cusa, attivista niscemese.
Cordaro, che si trova sull’albero nudo, è guardato a vista dalle forze dell’ordine della base, ma anche dagli attivisti che si sono riuniti in presidio davanti ai cancelli e che da domenica comunicano a distanza con lui. «Sia Turi che noi abbiamo chiesto che gli venga data dell’acqua, ma non fanno nulla», denunciano i membri del comitato No Muos di Niscemi. Per questo motivo alcuni di loro hanno contattato un legale.
«Siamo anche andati in commissariato e abbiamo chiesto di riferire che gli diano da bere – afferma Elvira Cusa – Inizia a perdere le forze, si tratta di omissione di soccorso». Una delegazione si è recata anche nelle sedi locali di Croce rossa e Misericordia per chiedere un intervento. «Sta facendo molto caldo – ripete Cusa – La sera l’ambulanza va via e rimangono solo i militari. Chiediamo che qualcuno gli dia aiuto». Per questo gli attivisti chiedono sia nuove persone che diano il cambio al presidio che l’intervento in sostegno del pacifista ai parlamentari regionali, nazionali ed europei «affinché si impongano con le forze dell’ordine a fornire acqua a Turi».