Turi Cordaro è arrivato a Niscemi  «Ora spargerò il sale sul Muos»

Non ha lasciato il suo viaggio a metà. Turi Cordaro (fu Vaccaro), storico pacifista, aveva interrotto la sua marcia a piedi e in compagnia dell’amico asino per essere presente a Niscemi alla manifestazione del 4 aprile contro il Muos. In quell’occasione si era fatto dare un passaggio in auto. Ma, appena il corteo si è sciolto, si è rimesso sulla strada per tornare indietro, riprendersi l’asino lasciato in una comune di Piazza Armerina e raggiungere, sempre scalzo, la sua meta.

E’ arrivato oggi sventolando la bandiera dei No Muos. Dietro di lui si è lasciato 400 chilometri, durante i quali gli unici suoi contatti sono stati con pastori e contadini. Sempre presente nei fronti caldi italiani: dalla val di Susa alla base statunitense di Niscemi, Turi mette in atto le sue proteste pacifiche. A dicembre si era introdotto all’interno della base di contrada Ulmo, portando con sé uno striscione con la scritta «Spade in aratri», alcune palle di argilla contenenti semi e piante di fico e vite, piantate in onore del profeta Michea che, in un suo passo, sosteneva fossero piante della pace. In quell’occasione era stato ammanettato dai militari statunitensi e consegnato alla polizia italiana.

Oggi ad aspettarlo a Niscemi, insieme agli attivisti, c’era proprio la polizia. Il pacifista ha infatti un divieto di dimora nel Comune del Nisseno e verrà denunciato per non averlo rispettato. Denuncia che si somma alle altre che ha collezionato negli ultimi anni a causa delle sue azioni pacifiche. Ma Turi Cordaro non si ferma. Ha già annunciato di voler entrare nel cantiere della base Usa, al momento sotto sequestro per decisione del gip di Caltagirone, dove sorge l’impianto satellitare per le comunicazioni militari e spargere tre granelli di sale che ha personalmente distillato


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