La notte è passata tranquilla per gli otto attivisti che ieri si sono arrampicati su quattro antenne della base Usa di Niscemi, avvolti nelle coperte e nei sacchi a pelo che hanno portato con loro e abbagliati dalle luci dei militari statunitensi. All’alba di oggi altri due No Muos si sono aggiunti al gruppetto, salendo su un’altra antenna. Adesso in totale sono dieci, di età compresa tra 19 e 59 anni, tra cui quattro donne: Elvira Cusa, del comitato di Niscemi (che CTzen ha intervistato in passato e di cui vi riproponiamo il video), e tre ragazze di Messina, Piazza Armerina e Milano. Insieme a loro ci sono altri sei ragazzi tra cui Alessio Crispino, Sandro Rinnone e Nicola Arboscelli. Quest’ultimo, insieme al pacifista Turi Vaccaro, anche lui attualmente su una delle antenne e in sciopero della fame, è già stato arrestato nell’aprile scorso per un’azione simile.
«Il nostro obiettivo – spiega al telefono Alessio Crispino, uno degli attivisti arrampicati sulle antenne – è dimostrare che questo può ancora essere un posto di pace, far vedere alla gente che entrare qui dentro non è impossibile. Ci piacerebbe che oggi tutto il corteo arrivasse fin sotto le antenne, in modo da uscire insieme a tutti gli altri dalla base». I primi arrampicatori sono saliti ieri sera alle 19. Per quasi un’ora nessun militare statunitense o poliziotto italiano è intervenuto. Solo dopo le 20 le cinque antenne sono state circondate ed è stato gonfiato un materasso gonfiabile per eventuali cadute.
«Per tutta la notte – racconta Crispino – gli americani ci hanno abbagliato e ci hanno tenuti svegli muovendo i cavi a cui siamo attaccati, qualcuno ha fatto finta anche di tagliarli». Al di là della recinzione, gli attivisti No Muos hanno vegliato per tutta la notte. Tra di loro anche le mamme del comitato di Niscemi. «Hanno dimostrato grandissimo coraggio», commenta Concetta Gualato. Da una delle antenne adesso pende un lungo striscione con la scritta «Smantelliamolo», che accoglierà il corteo previsto oggi pomeriggio e che partirà alle 16:30 dall’ingresso della Sughereta di contrada Pisciotto.
[Foto di Rosario Terranova, video di Coleman Sikk]
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